La Saras non è più dei Moratti: chi sono i nuovi proprietari e perché il gruppo è stato venduto
L’Italia continua a perdere pezzi del tessuto industriale che l'ha resa una potenza economica mondiale. Dopo le voci degli ultimi giorni è arrivato l’annuncio ufficiale: il 35% del gruppo Saras è stato venduto al gruppo petrolifero svizzero-olandese Vitol. Non è una vendita come le altre perché la famiglia Moratti è uno dei simboli dei capitalismo italiano.
L'accordo prevede un prezzo pari a 1,75 euro per azione, che implica una capitalizzazione di Saras di circa 1,7 miliardi di euro e e un incasso per gli azionisti di riferimento di circa 595 milioni di euro. L'operazione, per andare in porto, dovrà ottenere il via libera dell'Antitrust europea. Raggiunto questo traguardo i nuovi proprietari dovrebbero salire fino al 40%, ovvero l’intera quota azionaria in capo alla famiglia Moratti, per poi lanciare un'Opa (offerta pubblica di acquisto) sul capitale restante con l'obiettivo di delistare il titolo da Piazza Affari, ovvero farlo uscire dalla Borsa.
Vitol è un nome poco conosciuto al grande pubblico ma si tratta di un vero e proprio colosso internazionale del settore energetico, presente in ben 40 paesi del mondo. E’ stata fondata a Rotterdam nel 1966, la sua sede centrale è in Svizzera. Il commercio di materie prime è la sua attività principale ma il gruppo è attivo anche nella produzione di energia. Secondo i dati di Fortune Global 500 è la seconda azienda al mondo per fatturato, che nel 2022 (ultimo dato disponibile) è risultato pari a 505 miliardi di dollari.
Subito dopo l’annuncio della vendita, il presidente e amministratore delegato di Saras, Massimo Moratti, ha spiegato le ragioni che hanno portato a questa clamorosa decisione. “Con i miei nipoti Angelo e Gabriele e i miei figli Angelomario e Giovanni – ha detto - ho ritenuto che la miglior garanzia per il futuro successo della raffineria di Sarroch fosse l'aggregazione con un primario operatore industriale del settore energetico globale quale è Vitol”. “Un gruppo – ha aggiunto - dotato di risorse relazionali, finanziarie e manageriali necessarie per competere nell'attuale contesto di mercato internazionale".
La Saras finisce dunque in buone mani ma per l'Italia è comunque una perdita dolorosa. Nata nel 1962 da una intuizione di Angelo Moratti, il gruppo arrivò in poco tempo a coprire un quarto della produzione italiana. La sua notorietà nei media italiani è legata ai successi sportivi dell’Inter, squadra controllata dalla famiglia Moratti. Le due coppe campioni consecutive di Helenio Herrera nel 1964-65 e il Triplete nel 2010 hanno fatto la storia del calcio italiano.
Come noto l’Inter da tempo è finita in mani straniere. Nel 2013 i Moratti vendettero il club all’imprenditore indonesiano Thohir, che 3 anni dopo liquidò a sua volta l’investimento passandolo ai cinesi di Suning. Ora è la volta della Saras che finisce in mano a un gruppo olandese-svizzero. Il disimpegno dei Moratti si aggiunge a quello della famiglia Berlusconi dal Milan (ora in mani americane) e a quello della famiglia Agnelli che ha ceduto Fiat ai francesi. E’ un processo che certifica la fine del capitalismo italiano dominato dalle grandi e iconiche famiglie. E’ difficile dire se sia un bene o un male, di sicuro lascia spaesati, perché nell’attuale contesto internazionale il nostro Paese appare sempre più piccolo e fragile.