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L'economia americana ha un grande problema che peggiorerà dopo le elezioni: l'analisi di Ray Dalio

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   

La Federal Reserve ha implementato il taglio dei tassi di interesse invocato e atteso dai mercati. Un super taglio di 50 punti base che è stato accompagnato dalle parole rassicuranti di Jerome Powell. Per il presidente della FED “l’inflazione è in calo, il mercato del lavoro è solido e le probabilità di una recessione sono basse”. Tutto a posto dunque? I problemi della principale economia del mondo sono alle spalle? Niente affatto. A lanciare l’allarme non è una persona qualunque ma Ray Dalio, il fondatore di Bridgewater Associates, il più grande hedge fund del mondo.

Per Dalio gli Stati Uniti hanno un grande problema di debito pubblico come confermato recentemente dal Dipartimento del Tesoro. Il debito nazionale americano ha superato i 35 trilioni di dollari con una spesa per interessi superiore al trilione, ovvero ai mille miliardi.

Il taglio dei tassi di interesse è dunque una boccata di ossigeno per i conti pubblici americani ma secondo Ray Dalio la partita da giocare è ancora lunga. “Questa enorme quantità di debito – ha spiegato il noto finanziere – deve essere rinnovata e deve essere venduto anche il nuovo debito che verrà creato”.

Per Dalio l’economia è in relativo equilibrio ma c’è un grosso problema all’orizzonte. Né l’ex presidente Donald Trump né la vicepresidente Kamala Harris daranno priorità alla sostenibilità del debito e dunque indipendentemente da chi vincerà le prossime elezioni i problemi attuali sono destinati ad acuirsi.

Per Dalio lo scenario più probabile è che per risolvere il problema del debito gli Stati Uniti seguano un percorso simile a quello del Giappone. Analogamente a quanto avvenuto nel Paese del Sol Levante la Fed tenterà di tenere i tassi di interesse artificialmente bassi per alleggerire gli interessi da pagare, ma nel caso non ci fossero abbastanza acquirenti per l’offerta di debito la Fed potrebbe dover intervenire e acquistare. Per Dalio un eventuale intervento della banca centrale sarebbe un evento negativo molto significativo.

Dunque il difficile compito di Jerome Powell in futuro sarà quello di trovare un punto di equilibrio, ovvero un livello dei tassi di interesse sufficientemente alto da essere vantaggioso per i creditori ma abbastanza basso per non essere problematico per le casse dello Stato americano.

 

 

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   
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