Questo è FINANZA OSCURA il Podcast di Tiscali Risparmio che racconta le crisi e le truffe finanziarie più importanti della storia. In questa puntata parleremo di OneCoin. Nonostante sia una delle truffe finanziarie più grandi di sempre è una vicenda ancora poco nota al grande pubblico. Una truffa da 4 miliardi di dollari che ha coinvolto ben 3 milioni di investitori in diversi paesi del mondo.
La vicenda nasce nel 2015 quando una nuova criptovaluta, OneCoin, si presenta al mercato come il killer del bitcoin, ovvero come la valuta digitale che avrebbe preso il suo posto nel cuore (e nei portafogli) dei cripto investitori.
I fondatori di questa nuova moneta rivoluzionaria sono una rampante imprenditrice bulgara, Ruja Ignatova e l’imprenditore Sebastian Greenwood che ha la doppia cittadinanza svedese e britannica. La protagonista assoluta è però Ignatova che si guadagna il titolo di Crypto Queen, ovvero di regina delle criptovalute.
Il lancio del progetto è in grande stile con eventi spettacolari che coinvolgono migliaia di persone. Celebre quello tenuto nel luglio del 2016 alla Wembley Arena gremita di gente. Ruja Ignatova promette una criptovaluta facile da usare, destinata a diventare la più utilizzata del mondo. Un'autostrada verso la ricchezza per chi investe nel progetto.
Nella realtà OneCoin esiste solo sulla carta, non ha una sua blockchain, non esistono minatori, ma grazie al network marketing vende ugualmente migliaia di token, ovvero gettoni digitali da convertire in OneCoin dopo il varo effettivo della criptomoneta.
La promessa della ricchezza facile e rapida funziona. I pacchetti in vendita vanno da un investimento minimo di 140 euro fino a un massimo di 27.530 euro che promette un guadagno garantito di ben 3 milioni di euro.
OneCoin diventa un fenomeno mondiale ed è proprio a causa di questo exploit che le autorità finanziarie più importanti del pianeta (compreso quella italiana) incominciano a mettere nel mirino il progetto e qui accade il colpo di scena: Ruja Ignatova nell’ottobre del 2017 improvvisamente sparisce nel nulla. Anche Greenwood fa perdere le sue tracce rifugiandosi in un’isola thailandese
La scomparsa dei due fondatori non ferma il progetto. Il fratello della Ignatova, Konstantin, prende il loro posto ma il 6 marzo del 2019 viene arrestato nell’aeroporto di Los Angeles al termine di un evento. E’ l’inizio del crollo che travolge OneCoin. Il bilancio finale è drammatico: il conto della truffa ammonta a 4 miliardi di dollari, la più grande nella breve storia delle criptovalute, e coinvolge ben 3 milioni di investitori.
Greenwood viene arrestato dalla polizia thailandese ed estradato negli Stati Uniti. A dicembre del 2022 si dichiara colpevole per le accuse di frode telematica e associazione a delinquere finalizzata alla frode e al riciclaggio di denaro. A settembre del 2023 viene condannato da un tribunale federale di New York a una pena detentiva di 20 anni, meno i 5 anni già scontati.
Ruja Ignatova riesce invece a far perdere le sue tracce. Nel maggio 2022, Europol ha aggiunto il suo nome alla lista dei "più ricercati d'Europa". Lo stesso ha fatto l’FBI americana che ha inserito la Cripto Queen tra i dieci fuggitivi più ricercati, offrendo una ricompensa di 100 mila dollari, poi aumentata a 250 mila dollari, per informazioni utili al suo arresto.
Gli investigatori hanno teorizzato che da latitante Ignatova possa essersi procurata dei documenti fasulli e che si sia sottoposta a interventi di chirurgia plastica per rendersi irriconoscibile. Nel 2023 il giornale online bulgaro Bird ha affermato che Ignatova sarebbe stata in realtà uccisa nel novembre del 2018 per ordine di un narcotrafficante bulgaro ma l’FBI ha dichiarato che la caccia prosegue perché è loro convinzione che Ruja sia ancora viva.