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Investire nel futuro, cosa ci aspetta da qui al 2040? Ricordiamoci una cosa: ogni futuro si costruisce oggi

Dai cambiamenti nei mercati globali alle nuove forme di investimento digitale. Scopri come il mondo finanziario è evoluto e perché pianificare oggi fa la differenza. Non serve una sfera di cristallo, ma serve una cosa: pianificazione.

La Finanza Amichevoledi La Finanza Amichevole   

Oggi vi porto in un viaggio davvero speciale. Siamo nel futuro… esattamente il 1° gennaio 2040.

Sì, avete capito bene. Facciamo finta che sia già il 2040 e guardiamoci indietro per vedere come sono cambiati gli investimenti, il lavoro e tutto il mondo della finanza.

Una sorta di "ritorno al futuro" amichevole, per riflettere su quanto sia importante pianificare a lungo termine, capire l’evoluzione dei trend e – già oggi – iniziare a preparare il nostro portafoglio per affrontare i prossimi 15 anni con più consapevolezza.

Il panorama degli investimenti nel 2025

Torniamo per un attimo a oggi. La maggior parte degli investitori si muove tra azioni, obbligazioni e immobili. I più audaci puntano anche su qualche criptovaluta. La parola d’ordine? Diversificare, ma quasi sempre rimanendo nei binari tradizionali.

Le banche centrali iniziavano a esplorare le valute digitali di Stato, le famose CBDC. L’euro digitale era vicino al lancio, mentre il dollaro digitale era ancora in fase di test nei laboratori della Federal Reserve.

Nel frattempo, si parla molto di finanza sostenibile. Gli investimenti ESG – quelli attenti all’ambiente e alla società – guadagnano spazio da qualche anno, ma manca ancora una regolamentazione chiara. "È vero valore o solo marketing?"

Nel mondo crypto, tra alti e bassi, emergevano idee nuove come la tokenizzazione degli asset: possedere una frazione di un immobile, di un’opera d’arte o persino dei diritti su una canzone, tutto registrato su blockchain. Era l’inizio di un nuovo modo di vedere la proprietà e l’investimento.

E poi è arrivata la vera rivoluzione. Tra il 2030 e il 2035, la tecnologia ha cambiato il concetto stesso di investimento.

Questi cambiamenti hanno interessato i mercati globali, con alcune regioni – come l’Europa e l’Asia – che hanno guidato la diffusione delle valute digitali di Stato e lo sviluppo dei metaversi settoriali, soprattutto nei settori della formazione, della sanità e del lavoro.

Ecco i 5 nuovi tipi di investimento che hanno preso il volo:

1. Diritti d’autore e musicali tokenizzati

La musica, i podcast, le serie TV non sono più solo intrattenimento. Tanti piccoli investitori comprano microquote di diritti e guadagnano ogni volta che quel contenuto viene riprodotto.

I diritti d’autore sono diventati asset digitali liquidi.

2. Metaversi verticali

I metaversi “generici” non hanno funzionato, ma ne sono nati altri, specializzati: uno per la formazione, uno per la sanità, uno per il lavoro. Investirci oggi significa possedere “terreni digitali” o quote di aziende che ci operano. Attenzione: la selezione è fondamentale.

3. NFT utilitaristici

Non più solo “immagini da collezione”. Oggi rappresentano contratti intelligenti, quote di proprietà e persino identità digitali. Possederne uno può significare avere diritti su un contenuto o su un’opera.

4. Dati personali come investimento

I dati sono la vera ricchezza del futuro. Oggi esistono piattaforme sicure che permettono di monetizzare i propri dati in modo etico. C’è chi investe in queste piattaforme e chi guadagna direttamente dalla propria identità digitale.

5. Materie prime digitali

Energia, acqua, crediti di carbonio: oggi sono tutti token. Investire in energia vuol dire possedere quote di kilowatt/ora scambiabili a livello globale. Lo stesso vale per acqua potabile e sostenibilità ambientale.

Il lavoro: chi è sparito e chi è arrivato

Con l’arrivo dell’intelligenza artificiale, alcuni lavori tradizionali sono scomparsi:

  • Gli operatori di call center sono stati sostituiti da IA conversazionali.

  • I contabili base e i consulenti standard sono stati rimpiazzati da software personalizzati.

  • Gli autisti, dai taxi alle consegne, sono sempre più rari: guida autonoma ovunque.

Ma non tutto è scomparso, anzi. Sono nati nuovi mestieri:

  • Consulenti di investimento olistico – Integrano finanza, salute, benessere e formazione.

  • Data identity manager – Aiutano le persone a gestire e monetizzare i propri dati.

  • Designer AR/VR – Creano esperienze immersive per formazione, turismo e lavoro.

  • Agricoltori urbani – Con l’ascesa delle città verticali, chi sa coltivare in spazi chiusi è richiestissimo.

 

Chi nel 2025 aveva pianificato con attenzione, oggi si trova in una posizione di vantaggio.

Il segreto? Guardare oltre l’oggi e valutare i trend a lungo termine:

• Tecnologia – Capire cosa è solo moda e cosa cambierà davvero le carte in tavola mel mondo.

• Demografia – Invecchiamento della popolazione, urbanizzazione.

• Sostenibilità – L’ambiente è diventato un vero asset.

Ma soprattutto flessibilità. Il portafoglio non è un’istantanea, ma un film in continuo movimento. Va aggiornato, rivisto e adattato.

E non dimentichiamo l’investimento più importante: quello nella formazione. Chi ha continuato a imparare ha avuto un doppio rendimento, economico e personale.

Ed eccoci di nuovo nel 2025. Questo viaggio nel tempo ci ha mostrato quanto sia fondamentale guardare avanti, leggere i segnali del cambiamento e saperli interpretare.

Non serve una sfera di cristallo, ma serve una cosa: pianificazione. Una finanza fatta di obiettivi, strategie e visione.

E se il futuro ci spaventa, ricordiamoci una cosa: ogni futuro si costruisce oggi, un passo alla volta.

La citazione di oggi è la seguente:

“In economia è facile spiegare il passato. Ancor più facile è prevedere il futuro. La parte più difficile è capire il presente.”
Joelmir Beting

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