La Bce tagli i tassi di 25 punti. Lagarde: "Restano restrittivi finché necessario". Di quanto cala la rata del mutuo
Quello sui depositi presso la Banca Centrale sarà ridotto al 3,50%, mentre i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale saranno ridotti rispettivamente al 3,65% e al 3,90%
La Bce ha tagliato i tassi di 25 punti. Il Consiglio direttivo ha deciso, di ridurre il tasso di interesse sui depositi presso la Banca Centrale. Annunciando la decisione, l'istitutio spiega come avendo valutato gli ultimi dati "delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, è ora opportuno compiere un altro passo nella moderazione del grado di restrizione della politica monetaria".
Quanto agli altri tassi, la Bce ricorda che "come annunciato lo scorso 13 marzo, saranno introdotte alcune modifiche all’assetto operativo per l’attuazione della politica monetaria a partire dal 18 settembre. In particolare, il differenziale tra il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e il tasso sui depositi presso la banca centrale sarà fissato a 15 punti base. Il differenziale tra il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali e quello sulle operazioni di rifinanziamento principali rimarrà invariato a 25 punti base".
Pertanto, il tasso di interesse sui depositi presso la Banca Centrale sarà ridotto al 3,50%, mentre i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale saranno ridotti rispettivamente al 3,65% e al 3,90%. Per il futuro, precisa la nota della Bce, "le decisioni sui tassi di interesse saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell'inflazione di fondo e dell'intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi".
Quanto cala la rata del mutuo?
Secondo lo studio dell'associazione di consumatori, la riduzione dei tassi di 25 punti percentuali, considerando l'ultimo Taeg comunicato da Bankitalia, 3,94 per cento, e l'importo e la durata media di un mutuo, corrisponde, nel caso vi fosse un pieno trasferimento sull’Euribor, a un calo della rata, per chi ha contratto ora un mutuo a tasso variabile, pari a 18 euro al mese, 216 euro all'anno. Un risparmio che, considerati i piani di ammortamento italiani, va poi riducendosi man mano che il mutuo si avvicina alla sua scadenza e si paga quasi soltanto la quota capitale.
Lagarde: "Tassi Bce restano restrittivi finché necessario"
La Bce "resta determinata ad assicurare il ritorno dell'inflazione all'obiettivo (del 2%, ndr) in modo tempestivo": per questo "manterremo i tassi a livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario a questo scopo". Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde durante la conferenza stampa dopo la riunione del Consiglio direttivo che ha tagliato i tassi. "Non ci impegniamo verso alcun percorso dei tassi d'interesse", ha detto Lagarde. Il taglio dei tassi da 25 punti base è stata "una decisione presa all'unanimità". Lagarde ha spiegato che le stime sull'inflazione diffuse oggi sono invariate rispetto alle ultime cinque, un dato che rassicura sull'andamento dei prezzi e che ha contribuito alla decisione di ridurre i tassi.
Previsioni crescita economica
Leggero taglio alle stime di crescita economica nell'Eurozona nelle nuove proiezioni degli esperti della BCE. Nel comunicato diffuso al termine della riunione del Consiglio direttivo l'Eurotower spiega come le nuove stime indicano un tasso di crescita economica dello 0,8% nel 2024, dell’1,3% nel 2025 e dell’1,5% nel 2026, con una lieve revisione al ribasso rispetto alle proiezioni di giugno, principalmente per effetto del minore contributo della domanda interna nei prossimi trimestri.
Inflazione
Motivando la decisione odierna sui tagli la Banca Centrale Europea spiega come "i dati recenti sull’inflazione rispecchiano sostanzialmente le attese, e le ultime proiezioni degli esperti della BCE confermano le prospettive di inflazione precedenti". Secondo gli esperti dell'Eurotower l’inflazione complessiva si collocherebbe in media al 2,5% nel 2024, al 2,2% nel 2025 e all’1,9% nel 2026, come nelle proiezioni di giugno.
L’inflazione - spiega il Consiglio direttivo nella nota diffusa al termine della riunione - dovrebbe tornare ad aumentare nell’ultima parte di quest’anno, anche perché i precedenti bruschi ribassi dei prezzi dell’energia non incideranno più sui tassi calcolati sui dodici mesi. Dovrebbe poi diminuire fino a raggiungere il nostro obiettivo nella seconda metà del prossimo anno. Per quanto riguarda l’inflazione di fondo, le proiezioni per il 2024 e il 2025 sono state riviste lievemente al rialzo, poiché i rincari dei servizi sono risultati maggiori delle aspettative. Al tempo stesso, gli esperti della BCE continuano ad attendersi un rapido calo dell’inflazione di fondo, dal 2,9% di quest’anno al 2,3% nel 2025 e al 2,0% nel 2026.