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Piano Casa, modifiche al decreto. Cambiano i requisiti per l’abitabilità: si potrà vivere in “micro-appartamenti” di 20 metri quadri

Più semplice il cambio di destinazione d'uso per ex portinerie e lavanderie condominiali situate al primo piano

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Foto Ansa
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Novità in arrivo per il decreto “Salva casa”. Il vice presidente del Consiglio Matteo Salvini propone infatti di rendere agibili e dunque abitabili anche quegli spazi con superficie di almeno 20 metri quadrati (dagli attuali 28 per una persona e di 28 per due). Addio anche all’altezza minima che potrà passare dagli attuali 2.7 a 2.4 metri, garantendo una rapida agibilità anche ai sottotetti. La proposta consentirebbe di trasformare in abitazioni locali come ex portinerie o lavanderie condominiali, a patto che si trovino al primo piano. La serie di emendamenti estenderebbe ulteriormente le sanatorie previste dalla prima versione del decreto Salva casa.

La questione, ha evidenziato il leader della Lega, “riguarda le case di milioni di italiani quindi spero che la politica, da destra a sinistra, almeno sul tema della casa degli italiani, del taglio della burocrazia, della regolarizzazione di nove metri di cameretta, di una parete in cartongesso, di una veranda, di un bagnetto, non stia a litigare. Noi stiamo semplificando la vita degli italiani”.

Importante però fare le giuste distinzioni

Non è un condono, quello lo hanno fatto prima di me”. I dieci emendamenti presentati da Salvini hanno catturato l’attenzione delle associazioni dei proprietari. Confedilizia, tramite il presidente Giorgio Spaziani Testa, ha evidenziato l’importanza di parlare ancora del decreto, così da poter produrre il miglior testo possibile. Tra le proposte avanzate dalla Lega c'è in primo luogo il Salva Milano: per sbloccare i cantieri sequestrati dalla magistratura perché ritenuti abusivi. Ma non solo. Tra le altre proposte ce n’è anche una che chiede al Mit di “adottare un Piano nazionale” di edilizia popolare “volto a fornire risposte concrete al disagio abitativo”.

Grazie al Salva casa, così modificata, milioni di appartamenti potranno esser destinati all’uso abitativo. Per ottenere l'agibilità sarà sufficiente un certificato rilasciato da un tecnico comunale o dalla Asl competente. Le domande atte a sanare i piccoli abusi saranno accolte con celerità. Le amministrazioni comunali non potranno osteggiarle, ma potranno pretendere esclusivamente lavori “necessari e imprescindibili per la sicurezza”. Limiti anche al potere sostituivo delle Regioni, che oggi possono annullare il rilascio del titolo edilizio dei Comuni anche dopo 10 anni. Il provvedimento inizierà l’iter parlamentare subito dopo la pausa per le elezioni europee.

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