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L'Europarlamento vara la riforma del mercato elettrico: via libera all'accordo con gli Stati membri

Sarà introdotto un divieto di interruzione della corrente per le persone colpite dalla povertà energetica

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Sostegni pubblici per la produzione di energia da rinnovabili e nucleare e potere di dichiarare una crisi dei prezzi in sede di Consiglio: il Parlamento europeo vara la riforma del mercato elettrico dell'Ue, convalidando in plenaria a Bruxelles l'accordo raggiunto con gli Stati membri Ue sul nuovo assetto del mercato energetico dell'Ue. La riforma si compone di un regolamento - adottato con 433 voti a favore, 140 contrari e 15 astensioni - e una direttiva - adottata con 473 voti a favore, 80 contrari e 27 astensioni.

Proposta dalla Commissione europea a marzo 2023 nel pieno della crisi dei prezzi dell'energia, la riforma del mercato elettrico punta a rendere le bollette energetiche più indipendenti dai prezzi di mercato a breve termine e proteggere i consumatori dall'estrema volatilità dei prezzi. Nel nuovo assetto del mercato elettrico i consumatori potranno scegliere se stipulare contratti di energia a prezzo fisso (con durata minima di un anno) o contratti a prezzo flessibile e saranno vietati gli aumenti unilaterali di prezzo nei contratti a tempo determinato.

Sarà introdotto un divieto di interruzione della corrente per le persone colpite dalla povertà energetica. E a dichiarare che l'Unione europea si trova di fronte a una potenziale crisi dei prezzi di gas ed elettricità saranno gli Stati membri al Consiglio, sulla base di una proposta della Commissione: in caso di crisi, i prezzi dell'energia potranno essere regolamentati fino al 70% del consumo di elettricità per le piccole e medie imprese e fino all'80% per le famiglie.

Attraverso contratti ad hoc cosiddetti a due vie - quando ai produttori viene pagato un "prezzo di esercizio" fisso per la loro elettricità, indipendentemente dal prezzo nei mercati dell'energia a breve termine - gli Stati potranno promuovere investimenti in nuovi impianti di energia elettrica rinnovabile (eolica, solare, idroelettrica senza serbatorio, geotermica) e da nucleare. I contratti per differenza potranno invece essere usati per gli impianti esistenti solo quando sono soggetti a ripotenziamento, estensione della vita utile o espansione della capacità (e questo vale anche per le centrali nucleari). Prima di entrare in vigore, la riforma del mercato dovrà essere formalmente approvata anche dal Consiglio.

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