Ora legale, lancette avanti nella notte tra sabato e domenica: ecco quanto si risparmia
Complice la giornata festiva di lunedì, avremo un giorno in più per abituarci e minimizzare gli effetti del jet lag con un risparmio elettrico complessivo calcolato in 220 milioni di euro
Torna l’ora legale: lancette dell’orologio da spostare in avanti nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo, giorno che quest’anno coincide con la festa di Pasqua. Il cambio dell’ora scatta alle 2 del mattino di domenica, quando entra in vigore l’ora estiva: potremo goderci un’ora di luce in più, perdendo però sessanta minuti di sonno, dei quali potremmo avvertire la mancanza nei primi giorni. L’obiettivo dell’operazione è il risparmio energetico, tale da compensare qualche disagio, inevitabile fino a che non ci saremo abituati al nuovo 'fuso orario'.
L’ora solare tornerà in vigore nell’ultimo fine settimana di ottobre, quando nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre riporteremo indietro gli orologi, recuperando l’ora che ci è stata sottratta all’inizio della bella stagione. I computer e gli apparecchi collegati a Internet si aggiornano automaticamente, mentre è necessario correggere manualmente l’orario segnato dagli orologi analogici.
Il risparmio energetico
L’obiettivo dello spostamento dell’ora è sfruttare al massimo la disponibilità di luce naturale, con un conseguente alleggerimento della bolletta energetica del Paese, a cominciare dalle famiglie. Secondo Terna, la società che gestisce la rete italiana in alta tensione, il fatto di accendere la luce elettrica un’ora più tardi tutti i giorni, nei sette mesi di ora legale dello scorso anno ha dato luogo ad esempio ad un risparmio di circa 220 milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica, pari a circa 410 milioni di kilowattora.
Sono stati ottenuti, inoltre, importanti benefici per l'ambiente, con la riduzione di circa 200mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera. Per questa e altre ragioni, non si sono registrati progressi sul fronte dell’eventuale abolizione del regime di alternanza ora estiva/ora invernale, della quale si parla da alcuni anni: per il momento almeno nulla cambia sul fronte normativo.