Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, intervenendo ad un evento pubblico ha affermato che "in Europa l’inflazione è in rapido calo e questo rende possibile un taglio dei tassi di interesse” da parte del Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea, di cui fa parte lo stesso Panetta. Parole importanti quelle del banchiere centrale italiano che alimentano la speranza di imprese e famiglie da tempo alle prese con un costo del denaro molto alto che penalizza l’attività economica.
Speranza che arriva dopo la doccia gelata dello scorso 8 marzo quando la BCE ha deciso di lasciare i tassi invariati al 4,5%. La quarta pausa dopo il ciclo di 10 rialzi consecutivi cominciato a luglio 2022 per frenare la corsa dei prezzi. Corsa dei prezzi che continua a preoccupare la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, nonostante le stime di inflazione per il 2024 siano state viste al ribasso da parte degli economisti di Francoforte al 2,3% dal precedente 2,7%.
INFLAZIONE NORMALIZZATA NELL'EUROZONA: IL GRAFICO
"Anche se gran parte degli indicatori d'inflazione sono ulteriormente rallentati, restano pressioni inflazionistiche interne, specialmente la crescita dei salari" aveva spiegato Lagarde giustificando il mancato taglio del costo del denaro. Panetta però ha una visione leggermente diversa da quella della collega francese. Per il nostro governatore “l’obiettivo ultimo della Banca centrale europea di riconquistare la stabilità dei prezzi” deve essere raggiunto “senza inutili danni per l’economia reale”.
I dati economici sembrano dargli ragione perché l’Eurozona è in stagnazione dall’ultimo trimestre del 2022. Oltre un anno dunque senza crescita soprattutto a causa dell’elevato costo del denaro. Per Lagarde prima di tagliare i tassi “servono più dati” che “arriveranno nei prossimi mesi”. La speranza è che questa attesa non sia eccessiva e inutile.
EUROZONA SENZA CRESCITA ECONOMICA: IL GRAFICO