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Intesa Sanpaolo, Messina: concentrati nella nostra crescita. Nessuna operazione in Italia e all'estero

di Teleborsa   
Intesa Sanpaolo, Messina: concentrati nella nostra crescita. Nessuna operazione in Italia e all'estero

(Teleborsa) - "Intesa Sanpaolo non entrerà in nessuna operazione di acquisizione o fusione in Italia, ma anche all'estero". Lo ha detto Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo, parlando con i giornalisti a Milano, nel corso della conferenza stampa per illustrare i risultati finanziari del 2024. "Siamo concentrati nella nostra crescita, sviluppando le risorse che abbiamo al nostro interno", ha chiarito il top manager, aggiungendo che "al momento non ci sono le condizioni per fare operazioni all'estero e in Italia, c'è una questione di antitrust".

"Vedo anzi opportunità che potremo cogliere da questa fase di confusione", ha sottolineato Messina. "Non sono per nulla preoccupato, ma sono un osservatore di quello che sta accadendo".



Su MPS sarà il mercato a valutare
"In tutte le operazioni è decisivo il mercato, salvo considerazioni che riguardano la vigilanza. Un'operazione lanciata da un soggetto in cui il 10% è dello Stato, se realizza un'operazione di mercato, ci può stare". Così il CEO di Intesa Sanpaolo ha risposto ad una domanda sulla presenza dello Stato in MPS.

"Devono essere gli investitori a valutare la bontà del progetto. Deve vincere il migliore. Non sono preoccupato, anche se la presenza dello Stato dovrebbe essere ridotta il più possibile nel tempo", ha aggiunto il top manager.

Risiko è complesso, Fatico a tenere i pezzi, per noi nessuna minaccia
Carlo Messina, rispondendo ad una domanda sul risiko bancario attualmente in corso in Italia, ha detto: "Io stesso dimentico i pezzi sui vari intrecci. Indubbiamente è una fase di grande complessità. Se sono operazioni di mercato vanno bene, ma oggettivamente anche io ho difficoltà a seguire tutti i pezzi e spesso compare qualcuno nuovo con qualche partecipazione". Da qui a 5 anni, ha assicurato Messina, "non vedo alcuna minaccia per Intesa Sanpaolo".

Alla domanda, se il Gruppo potesse valutare un investimento simile a quello annunciato nel weekend da Unicredit che ha rilevato il 4,1% del Leone, Messina ha risposto lapidario: "Nessun tipo di interesse" in una quota di minoranza in Generali, "non è questo in modo in cui opera Intesa Sanpaolo".

"Nessuna intenzione di acquisire la quota di Enel in Mooney", ha precisato ancora il CEO di Intesa, rispondendo a una domanda sulla joint venture nel fintech che vede soci al 50% Intesa Sanpaolo ed Enel.

Messina, parlando dell'ipotesi che l'amministrazione statunitense di Donald Trump possa procedere con una serie di dazi su prodotti europei, ha chiosato: "Mettere dei dazi importanti porta a una rivalutazione del dollaro e una svalutazione dell'euro", uno scenario che "potrebbe portare non solo ad avere molti meno di quanto si immagina, ma addirittura benefici. Prima di dire se portano un danno o un elemento positivo, aspetterei".

Relativamente ai dividendi ed alle politiche di remunerazione, Messina ha dichiarato: "Nel corso del 2025 noi rimarremo con questo payout ratio del 70%, che è molto alto, pari a 6 miliardi di dividendi, in più abbiamo uno share buy-back di 2 miliardi di euro. Noi non aumenteremo la percentuale di payout, il dividendo aumenterà perché aumenterà l'utile e quindi verrà distribuito più dividendo sulla percentuale stabilita e, poi, valuteremo se effettuare un altro share buy-back, ma già oggi siamo ai vertici in termini di remunerazione degli azionisti".

di Teleborsa   
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