Unicredit-Bpm, Giorgetti: la legge prevede di valutare il golden power. A rischio migliaia di dipendenti
Il ministro dell'Economia ha ribadito la volontà del governo di valutare lo stop all’operazione
Tiene ancora banco la vicenda Unicredit-Bpm. L’ultima novità di rilievo vede come protagonista il ministro dell’Economia Giorgetti che ha ribadito la volontà del governo di valutare lo stop all’operazione. "Esiste una legge, esiste il mercato, e una legge di mercato, poi esiste una legge, che non ho scritto io, che è la legge del golden power, e che il governo valuterà perché deve valutare, lo prevede la legge, niente di strano. Lo sa addirittura l'interessato perché nel prospetto presentato al punto 1.4 c'è scritto che chiederanno l'autorizzazione per il golden power" ha spiegato Giorgetti.
Il tentativo di Unicredit di acquisire Bpm sta sollevando non poche preoccupazioni sia sul fronte degli assetti bancari italiani (verrebbe meno la possibilità di creare un terzo polo) che su quelli occupazionali. Secondo Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Bpm, la fusione tra i due istituti metterebbe a rischio ben 6000 dipendenti.
Il timore per le ricadute occupazionali è stato espresso anche dai sindacati. "I numeri circolati" sull'operazione "finora sono preoccupanti e impongono una riflessione profonda. Le strategie mirate al rafforzamento competitivo non devono tradursi in un prezzo sociale non accettabile per le lavoratrici e i lavoratori, per le loro le famiglie e per le comunità locali" ha affermato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.
A favore dell’operazione si è invece schierato l’amministratore delegato di Intesa San Paolo, Carlo Messina. "Il pallino per questa operazione deve essere per la supervigilanza della Bce e per la decisione finale degli azionisti. Il governo può interviene solo se ci sono tematiche di sicurezza nazionale e in questo caso non vedo i presupposti. Siamo contrari a interferenze politiche" ha affermato il banchiere che ha smentito categoricamente un intervento della sua banca nella vicenda come "cavaliere bianco" in aiuto di Bpm.