Quali sono le nazioni più felici del mondo? I risultati di una ricerca che dà ragione agli antifascisti

Le nazioni più felici del mondo sono le democrazie occidentali ovvero le nazioni più sviluppate economicamente e più progredite dal punto di vista civile (rispetto dei diritti delle persone) e sociale (qualità e accessibilità della sanità, della scuola, dell'assistenza e così via). Questo il risultato evidente di un sondaggio condotto da Gallup, una delle società di ricerca più importanti del mondo.
Dalla ricerca condotta dall'azienda americana, che ha chiesto direttamente ai cittadini delle singole nazioni di valutare il loro livello di felicità su una scala da 1 a 10, è emerso che le aree del mondo più felici sono l'Europa, il Nord America e l'accoppiata Australia/Nuova Zelanda. Quelle più infelici sono l'Africa e l'Asia.
A livello di singole nazioni quelle scandinave hanno gli indicatori di felicità più alti e questo non è un caso dato che i paesi scandinavi sono i più civili del mondo. Un esempio per tutti gli altri. La Finlandia conquista il primo posto con un indice di felicità di 7,7, seguita da Danimarca con 7,6 e Islanda con 7,5.
Il paese più infelice del mondo è invece l'Afghanistan con un indice pari a 1,7 e anche questa non è una sorpresa, dato che a partire dal 2021 il popolo afghano è nuovamente succube del regime talebano.
E l'Italia? Il nostro Paese è mediamente più felice rispetto ai paesi non sviluppati ma è più infelice rispetto alle altre nazioni europee e occidentali. L'Italia ha un indice di 6,3 contro il 6,4 della Spagna, il 6,6 della Francia, il 6,7 di Germania, Regno Unito e Stati Uniti, il 6,9 del Canada e il 7,1 dell’Australia. Siamo addirittura sotto il Messico (6,7) e pari al Brasile (6,3). Tra i paesi più avanzati economicamente peggio di noi solo il Giappone (6,1) e la Corea del Sud (6,1). Dietro di noi anche la Cina (6.0) e la Russia (5.8).
Il gap dell'Italia rispetto agli altri principali paesi occidentali riflette il deterioramento del tessuto economico del nostro Paese ma anche di quello civile con la regressione che si è avuta negli ultimi anni sul fronte dei diritti (per esempio quelli sul lavoro con il varo del Jobs Act) e sociale con lo smantellamento sistematico di servizi pubblici fondamentali come la sanità, la scuola, l'assistenza e così via.
Gli italiani restano sempre un popolo sorridente (rispetto a quelli del Nord Europa) ma dietro questo sorriso c'è tanta amarezza. La bellezza dei nostri luoghi (probabilmente i più belli del mondo) e del nostro clima (con il sole che splende per gran parte dell'anno) non bastano più a contrastare gli effetti negativi derivanti da un declino economico, sociale e civile sempre più evidente. Ma la risposta alla crisi non può essere la rinuncia alla democrazia che garantisce i diritti e la libertà dei cittadini. Qualsiasi svolta autoritaria o anche semplicemente illiberale avrebbe come unico risultato quello di renderci ancora più infelici, come emerge chiaramente dai risultati della ricerca di Gallup.
