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Da Quota 104 all’ Ape sociale, passando per opzione donna: arriva una stretta sulle pensioni. Tutte novità in manovra

Altro che superamento della legge Fornero, Dal prossimo anno sarà più difficile andare in pensione

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Foto Ansa

Dal prossimo anno sarà più difficile andare in pensione. Nella bozza della nuova Legge di bilancio, composta da  91 articoli e 5 macro-capitoli, si riducono gli scivoli per quelli che vogliono lasciare il lavoro anticipatamente, con un aumento dei requisiti per Ape social e Opzione donna. Arriva quota 104 come misura di flessibilità in uscita per il 2024, con almeno 63 anni di età (erano 62 nel 2023) e 41 anni di contributi Dal prossimo anno sarà più difficile andare in pensione. 

Sale l'importo minimo per l'anticipo della pensione 

Per i lavoratori che hanno cominciato a versare contributi dal 1996 sale l'importo minimo maturato necessario per poter accedere alla pensione tre anni prima dell'età di vecchiaia. La soglia - secondo quanto prevede la bozza della manovra - a fronte di almeno 20 anni di contributi versati sale da 2,8 a 3,3 volte l'assegno sociale. In pratica, secondo i valori riferiti al 2023 da 1.409 euro a 1.660. Salta invece il limite di 1,5 volte l'assegno sociale per l'accesso alla pensione a 67 anni una volta raggiunti i 20 anni di contributi. Basterà avere raggiunto l'importo dell'assegno sociale (503,27 euro nel 2023). Dal 2025 potrebbero non bastare più 42 anni e 10 mesi di contributi oltre ai tre mesi di finestra mobile per l'accesso alla pensione anticipata indipendentemente dall'età (41 e 10 mesi per le donne): secondo la bozza della manovra viene anticipato dalla fine del 2026 alla fine del 2024 il periodo nel quale non sono previsti adeguamenti alla speranza di vita. Quindi nel 2025 anche questo canale di pensionamento sarà legato all'aspettativa di vita.

Quota 104 con penalizzazioni

Arriva Quota 104 'penalizzata' per la pensione anticipata con almeno 63 anni di età (erano 62 nel 2023) e 41 anni di contributi: secondo la bozza della manovra chi deciderà di accedere alla pensione con questo strumento avrà una riduzione dell'importo relativo alla quota retributiva legato all'età di uscita. La manovra inoltre allunga la durata delle finestre, ovvero il tempo da attendere per avere la pensione una volta raggiunti i requisiti, da tre a sei mesi per il settore privato e da sei a nove mesi per il settore pubblico.

Ape sociale

E’ stata  modificata anche l’Ape sociale, che consente di lasciare il lavoro in anticipo con un assegno ponte fino alla pensione. Per accedere all’Ape serviranno 5 mesi in più, cioè 63 anni e 5 mesi d’età, oltre ai 36 anni di contributi (30 per i disoccupati). E sale da 60 a 61 anni l’età per Opzione donna, già limitata a poche categorie di lavoratrici.

Opzione donna 

Le donne lavoratrici che hanno raggiunto almeno 35 anni di contributi entro il 2023 potranno accedere alla pensione con Opzione donna purché abbiano compiuto 61 anni, requisito ridotto di un anno per ogni figlio fino a un massimo di due. L'importo della pensione sarà ricalcolato interamente con il metodo contributivo. Restano le restrizioni previste nel 2023 così come la finestra mobile di un anno per le dipendenti e 18 mesi per le autonome una volta raggiunti i requisiti per ottenere l'assegno.

Adeguamentio all'inflazione

Adeguamento pieno all'inflazione per le pensioni fino a 4 volte il minimo, sotto 2.000 euro circa, al 90% per quelle tra 4 e 5 volte il minimo, e al 22% per quelle più alte, ovvero sopra 10 volte il minimo, pari a circa 5.000 euro al mese. La nuova indicizzazione sale quindi dall'85% al 90% per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo; viene confermata al 53% per gli assegni pari a 5-6 volte il minimo; al 47% per quelli tra 6 e 8 volte; al 37% per quelli tra 8 e 10 volte. Viene ridotta dal 32% al 22% per i trattamenti superiori a 10 volte il minimo.

Cgil: "Pronti alla sciopero"

Il governo disattende tutte le promesse elettorali fatte, anche sulle pensioni: non c'è niente per i giovani, c'è un netto peggioramento per le donne. E si penalizza chi ha un percorso di lavoro più fragile: i manager andranno prima in pensione rispetto a chi lavora nelle ditte di pulizia in virtù dell'aumento della soglia sulla pensione sociale, passata a 3,3 volte. Si fa cassa sulle pensioni e viene meno l'impegno di superare la legge Fornero". Così la segretaria confederale Cgil con la delega sulle pensioni, Lara Ghiglione: "Questa è una delle principali ragioni che ci porterà allo sciopero generale delle prossime settimane".

 

 

 

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