Non solo Libra, Visa potrebbe sfidare Facebook con una sua valuta digitale

L'azienda leader nel mercato mondiale delle carte di credito probabilmente sta lavorando da anni da una propria moneta elettronica, e la sua partecipazione a Libra rivela uno specifico interesse

Non solo Libra, Visa potrebbe sfidare Facebook con una sua valuta digitale

Non solo il progetto Libra della valuta digitale di Facebook è più vivo che mai, ma a quanto pare anche Visa sta progettando qualcosa di simile

Infatti è saltato fuori un brevetto depositato da Visa nel novembre del 2018, in cui si ipotizza la creazione di una valuta digitale per molti versi simile a Libra, ma basata su una blockchain pubblica già esistente, probabilmente come Ethereum. 

Nonostante sia soltanto un brevetto, a cui Visa potrebbe anche non aver più lavorato, c'è tuttavia un indizio che fa presumere che ci potrebbe essere dell'altro. 

Il punto è che, inizialmente, Visa aveva aderito al progetto Libra, annunciato a giugno del 2019. Ovvero molti mesi dopo la registrazione del suo brevetto, aveva deciso di entrare a far parte del progetto di Facebook di creare una cosiddetta stablecoin, ovvero un token di criptovaluta che rappresentava monete tradizionali come euro, dollaro, e similari. 

Non appena il progetto di Facebook iniziò ad avere problemi con le autorità, Visa ne uscì insieme ad altre società fondatrici, e da allora non si è saputo più nulla delle sue intenzioni riguardo le valute digitali. 

Tuttavia appare quantomeno implausibile che la società si sia letteralmente tirata fuori da questo settore, mentre viene inevitabilmente il dubbio che stia continuando ad occuparsene senza dare troppo nell'occhio

In fondo, quando l'Associazione Libra sarà riuscita a risolvere tutte le questioni legali e normative, sarà molto più semplice mettere sul mercato qualcosa di simile. Pertanto non è da escludere che Visa potrebbe non attendere altro per riaffacciarsi pubblicamente in questo nuovo mondo con qualche soluzione proprietaria, magari basata su quell'interessantissimo brevetto del 2018. 

A tal proposito va detto che quel brevetto introduce due novità rispetto ad esempio al progetto di Facebook: la blockchain pubblica, e la certificazione delle coperture

Entro fine anno è possibile che Ethereum lanci la sua nuova versione, chiamata per l'appunto Ethereum 2.0, che dovrebbe rendere possibile gestire una quantità molto più elevata di transazione, con tempi di conferma molto rapidi. 
Questa soluzione sembrerebbe essere perfetta per una valuta digitale di Visa, perchè già ampiamente disponibile, utilizzabile facilmente da chiunque, e senza la necessità di sviluppare alcuna nuova tecnologia. 

Inoltre Ethereum è una blockchain pubblica trustless e permissionless, ovvero che chiunque può usare liberamente senza alcun tipo di limitazione, alla pari con tutti gli altri, e la cui validità può essere verificata pubblicamente da chiunque. 

Libra invece si baserà su una blockchain privata, perlomeno inizialmente, e permissioned, ovvero sulla quale possono agire solo la ventina di membri dell'Associazione. 

Infine il brevetto di Visa prevede un modo per certificare agli utenti della stablecoin che tutti i token emessi sono coperti da fondi, mentre per quanto riguarda Libra pare che tutto sarà lasciato agli audit a cui verranno sottoposti i depositi dell'Associazione. 

In altri termini dal punto di vista tecnico Visa potrebbe immettere sul mercato una soluzione migliore rispetto a Libra, e con una base di utenti in realtà ancora più ampia. 

Se lascerà a Libra il compito di risolvere i problemi relativi alle normative internazionali, alla fine potrebbe anche sfruttare il lavoro di Facebook e soci per trovarsi le soluzioni già pronte anche da questo punto di vista. 

A quel punto, sebbene non si tratterà comunque solamente di una "passeggiata", la strada per Visa potrebbe essere tutta in discesa.