Dimezzata la produzione di bitcoin, il prezzo potrebbe salire
Il 12 maggio 2020 avverrà il terzo halving, ovvero il dimezzamento del premio per chi riesce a minare un blocco

Ogni circa 4 anni la creazione di nuovi bitcoin, attraverso il cosiddetto mining, viene dimezzata. Tecnicamente non si tratta del dimezzamento della "produzione", perchè i bitcoin non si producono (ma si "estraggono"), tuttavia le conseguenze sono le stesse.
Da quando Bitcoin è nato, nel 2009, sono già avvenuti due dimezzamenti (chiamati "halving" in gergo tecnico), ovvero nel novembre del 2012 e nel luglio del 2016, ed in entrambi i casi il prezzo nei 12-18 mesi seguenti si è impennato.
Il fatto è che l'halving produce una riduzione dell'incremento dei bitcoin in circolazione, e quindi in genere anche della loro offerta sul mercato.
Tutto ciò è voluto, ed è stato espressamente progettato per donare a bitcoin una natura deflattiva.
Bitcoin infatti nasce come alternativa alle valute emesse dagli Stati o dalle Banche Centrali controllate dagli Stati. Queste valute, dette "fiat", hanno invece natura inflattiva, tanto che ad esempio sia la Banca Centrale Europea che la Federal Reserve americana hanno lo specifico compito di far perdere ogni anno alle monete che gestiscono, ovvero l'euro ed il dollaro, il 2% del loro potere di acquisto.
Tutto ciò in realtà è perfettamente logico e normale, ed è proprio per questo che è stata progettata una moneta differente, non gestita dagli Stati, ma da un protocollo informatico virtualmente immodificabile.
Inizialmente, nel 2009, venivano creati 50 bitcoin (BTC) ogni 10 minuti circa, ovvero il tempo medio con cui viene minato ed aggiunto un nuovo blocco alla blockchain di Bitcoin. A novembre 2012 questa cifra fu dimezzata una prima volta, portandola quindi a 25 BTC, ed a luglio 2016 fu dimezzata una seconda volta, a 12,5 BTC.
Quindi ad oggi ogni 10 minuti vengono ancora creati 12,5 BTC, ovvero circa 1.800 nuovi BTC al giorno, per un controvalore superiore ai 15 milioni di dollari.
In conseguenza di ciò ad esempio nel 2019 la massa monetaria di bitcoin è aumentata di circa il 3,6%, mentre nel 2021 aumenterà di meno dell'1,8%.
In genere questi 1.800 nuovi bitcoin creati ogni giorno vengono venduti sul mercato per incassare valuta fiat con la quale pagare i costi sostenuti del mining, e questo significa che un numero significativo di bitcoin viene messo sul mercato ogni giorno per essere venduto.
A partire dal 12 maggio circa, la creazione di nuovi bitcoin verrà dimezzata per la terza volta, portandola a 6,25 BTC ogni 10 minuti. Questo di fatto porterà anche al dimezzamento della quantità di bitcoin che i miner immetteranno sul mercato ogni giorno, facendone diminuire l'offerta.
Se la domanda dovesse rimanere stabile, allora il prezzo non potrà fare altro che aumentare. E se questo eventuale aumento del prezzo dovesse produrre un ulteriore aumento della domanda, allora si potrebbe innescare una vera e propria bolla speculativa, come accadde già proprio nel 2013 e nel 2017, ovvero nei due anni successivi ai precedenti halving.
Ovviamente non vi è alcuna certezza che ciò possa realmente accadere. L'unica certezza è che ogni 210.000 blocchi minati di Bitcoin il premio per i miner viene dimezzato, e che al ritmo costante di circa un blocco minato ogni 10 minuti, il prossimo dimezzamento avverrà il 12 maggio.
Il resto non è altro che la proiezione futura di ciò che è già accaduto due volte in passato, ma questo non è in realtà minimamente sufficiente per garantire che la stessa cosa accada anche questa volta.