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Il tentativo di MPS di conquistare Mediobanca scatena una guerra: tutti gli interessi in gioco e le tempistiche

Il governo italiano, i soci forti e i grandi investitori stranieri: i protagonisti di questa partita sono tanti e gli appetiti sono enormi

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   
Il tentativo di MPS di conquistare Mediobanca scatena una guerra: tutti gli interessi in gioco e le...

La decisione del Monte dei Paschi di Siena (MPS) di lanciare un'offerta pubblica di scambio (OPS), interamente azionaria e del valore di 13,3 miliardi di euro, per acquisire Mediobanca si è già trasformata in una vera e propria battaglia dagli esiti incerti, perché tanti sono i protagonisti in campo e grandi gli interessi in gioco. Proviamo a fare il punto per comprendere meglio cosa sta succedendo.

Il ruolo del governo italiano

Attualmente, il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) detiene circa l'11,7% del capitale sociale di Banca Monte dei Paschi di Siena (MPS). In precedenza, la partecipazione del MEF era del 26,7%, ma è stata ridotta attraverso la vendita di un 15% del capitale per circa 1,1 miliardi di euro. L'OPS è sostenuta dall'esecutivo che punta a creare un grande gruppo bancario nazionale, il terzo per dimensione dopo quelli che fanno capo a Unicredit e Intesa San Paolo. 

I soci forti di Mps e le mire su Generali 

Delfin (che detiene una quota del 9,9% in Monte dei Paschi di Siena) e Caltagirone (che possiede il 5% del capitale dell'istituto senese) sono i soci forti di MPS. Delfin è una holding lussemburghese che funge da "cassaforte di famiglia" della famiglia Del Vecchio. Obiettivo di questi due soci forti è mettere le mani su Generali, il cui 13,1% è nella mani di Mediobanca. E' importante ricordare che Delfin e il gruppo Caltagirone detengono rispettivamente il 9,93% e il 6,92% del capitale di Assicurazioni Generali. Dunque se l'operazione l'OPS di MPS andasse in porto il loro peso su Generali crescerebbe ulteriormente. 

Il ruolo di Blackrock e degli altri investitori istituazionali stranieri

Nella partita un ruolo fondamentale sarà svolto dagli investitori istituzionali stranieri che detengono il 35% del capitale di Mediobanca, tra cui spiccano Blackrock (con il 4,2%), Norges Bank e Vanguard. Questi difficilmente accetteranno il concambio proposto (2,3 azioni Mps per 1 di Mediobanca) considerata la perdita del 9% implicita, rendendo necessario un miglioramento dell’offerta vicino a 3 a 1.

La resistenza del CEO Nagel e il giudizio degli analisti 

il CEO di Mediobanca, Alberto Nagel, ha espresso resistenza all'offerta, definendola "non concordata". Dalla sua ha anche il patto dei soci industriali, che detiene l’11,4% della banca. Un ulteriore 9% è detenuto da soci stabili, che dovranno essere convinti da MPS anche con una strategia valida. Gli analisti finanziari fino ad ora sono rimasti puttosto tiepidi, evidenzando i rischi dell'operazione. 

La posizione di Intesa San Paolo e Unicredit 

Salvo sorprese, al momento improbabili, le due principali banche italiane, Intesa Sanpaolo e Unicredit, resteranno fuori dal gioco, e sono anche da escludere interventi esteri. La partita (ad eccezione degli investitori istituzionali, ovvero dei grandi fondi stranieri) è interamente italiana. 

Le fasi e le tempistiche della battaglia 

Mediobanca ha meno di tre mesi per organizzare la sua difesa o contrattaccare per rispondere alla scalata. Il primo passo è rispondere formalmente all'offerta arrivata da Siena e per farlo si riunirà il consiglio di amministrazione. Quello che già si sa è che l’offerta sarà considerata ostile e i manager nella loro relazione tecnica inviteranno a respingerla. Entro 20 giorni, intorno a metà febbraio, MPS presenterà in Consob il documento d'offerta preceduto dalle richieste di autorizzazioni a Bce, Bankitalia, Ivass e Antitrust. Prima di lanciare l'offerta pubblica di scambio MPS deve però chiamare al voto i suoi azionisti. Lo farà il 17 aprile, in seduta straordinaria, chiedendo loro di approvare la delegare al consiglio sull'aumento di capitale a servizio dell'offerta. Infine l'OPS, subordinata al conseguimento del 66,7% del capitale, dovrebbe essere lanciata tra giugno e luglio.

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   
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Michael Pontrelli

Giornalista professionista ha iniziato a lavorare nei nuovi media digitali nel...

Stefano Loffredo

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