Quali prospettive per il mercato azionario? Roubini ha le idee chiare e non sono positive

Il 2023 è stato fino ad ora un anno positivo per i mercati azionari. I dati della performance parlano chiaro: Nasdaq +34%, Dow Jones +5%, Ftse Mib + 21%, Euro Stoxx 50 + 13%. Come sempre accade dopo una lunga corsa dei listini c’è chi incomincia a lanciare avvertimenti su possibili inversioni di tendenza. In prima fila ancora una volta c’è il noto economista Nouriel Roubini secondo cui i mercati rischiano una correzione del 10%.
Cosa alimenta il pessimismo di Roubini? Tre fattori. Il primo è la guerra in Ucraina, che dura ormai da più di 500 giorni e che (almeno per il momento) non lascia intravedere una rapida soluzione. Il secondo motivo riguarda l’inflazione che continua a rimanere sostenuta nonostante il ripetuto rialzo dei tassi operato dalle banche centrali. Il terzo è strettamente legato al secondo e riguarda il rischio recessione. Il congelamento dell’economia apparare uno scenario quasi obbligato e un male minore per riportare l’andamento dei prezzi sotto la soglia del 2%. Per Roubini la lotta all’inflazione rimane di primaria importanza perché il rischio è “una macelleria sociale” a causa dell’erosione del potere di acquisto delle famiglie ormai davvero preoccupante.
Lo scenario tracciato dal noto economista è dunque chiaro: le banche centrali non potranno fermare il rialzo del tassi, le principali economie occidentali rallenteranno o cadranno in recessione e questo inevitabilmente innescherà la correzione dei listini azionari.