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Il prezzo del riarmo lo pagano anche i risparmiatori italiani: quanto hanno perso i possessori dei Btp

La presentazione da parte di von der Leyen  del piano Rearm e le intenzioni del prossimo cancelliere tedesco Merz di superare il limite del debito hanno fatto crollare i prezzi delle obbligazioni europee

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   
Il prezzo del riarmo lo pagano anche i risparmiatori italiani: quanto hanno perso i possessori dei Btp
Foto Ansa

Negli ultimi anni con sempre maggiore frequenza il governo italiano si è rivolto ai piccoli risparmiatori (i cosiddetti retail) per finanziare il debito pubblico, con emissioni pensate appositamente per loro (Btp Italia, Btp Futura, Btp Valore, Btp Più) oppure con i tradizionali Btp a cedola fissa per tutta la durata dell'obbligazione. Gli italiani hanno risposto all'appello. Lo scorso febbraio il collocamento del Btp Più si è concluso con ben 14,9 miliardi di sottoscrizioni. Un successo che giustamente è stato salutato con favore sia dall’esecutivo che dalla stampa economica. Purtroppo però per chi ha sottoscritto quei titoli (e più in generale per chi recentemente ha acquistato Btp di vario tipo) c’è poco da festeggiare, perché il nuovo ordine mondiale che sta imponendo Trump sta facendo crollare il prezzo delle obbligazioni europee e dunque anche il prezzo dei titoli di Stato italiani. Proviamo a capire cosa sta succedendo.

In Europa in arrivo una nuova ondata di debito pubblico 

Come noto Trump ha annunciato il disimpegno militare degli Stati Uniti in Europa. La reazione del Vecchio Continente è stata immeditata. La commissione europea guidata da Ursula von der Leyen ha presentato un piano da 800 miliardi di euro per il riarmo dell’Europa, che sarà finanziato totalmente in debito, attraverso l’allentamento dei vincoli di bilancio imposti dal Patto di stabilità ai singoli paesi (650 miliardi) e attraverso prestiti concessi dall'Europa (150 miliardi). Il prossimo cancelliere della Germania, Friedrich Merz, ha invece annunciato l’intenzione di superare il limite del debito, che frena il suo paese, per poter varare un piano di investimenti da 1000 miliardi di euro in armamenti e infrastrutture. Una nuova ondata di debito pubblico si abbatterà nei prossimi anni sulle principali economie europee e questo ha innescato un crollo del prezzo dei titoli obbligazionari del Vecchio Continente e un forte rialzo dei rendimenti. Il Bund tedesco decennale (il titolo obbligazionario europeo più importante in assoluto) in poche ore ha visto il suo rendimento passare dal 2,5% al 2,9% . Un rialzo simile non si verificava dalla caduta del muro di Berlino. In questo contesto anche il taglio dei tassi da parte della BCE (l'ultimo il 6 marzo) non produce effetti positivi sui bond. 

Il prezzo delle obbligazioni è strettamente legato al livello di rischio

Perché di fronte agli annunci di von der Leyen e Merz il prezzo dei bond è crollato e i rendimenti sono aumentati? Il motivo è semplice: il rendimento chiesto dagli investitori per investire in una obbligazione (bond) è strettamente legato al livello di rischio di chi emette il titolo obbligazionario, ovvero di chi sta prendendo i soldi in prestito. Più l’emittente è indebitato maggiore è il rischio e maggiore è il rendimento richiesto dagli investitori. Questo spiega, per esempio, perché i titoli di Stato italiani da sempre offrono un rendimento maggiore di quelli tedeschi. Differenziale di rendimento noto anche come spread, che puntualmente sale alla ribalta della cronaca economica e politica ogni volta che il nostro Paese attraversa una fase storica particolarmente difficile, come, per esempio la crisi del 2011.

Perdite dello 0,7% per chi ha investito nel Btp Più 

L’ondata di vendite si è abbattuta su tutti i bond europei e dunque anche sul Btp Più (con scadenza febbraio 2033) recentemente sottoscritto in massa dai risparmiatori italiani. E’ possibile quantificare la perdita? Ovviamente sì. Nel giro di poche ore il prezzo è passato da 100 a 99,3, che comporta una flessione percentuale dello 0,7%. Chi ha investito 100 mila euro nel titolo ha perso 700 euro, chi invece solo 10 mila ora si ritrova con 70 euro di valore in meno. Detenendo il titolo almeno 4 anni si ha la possibilità di chiedere il rimborso integrale del capitale e dunque annullare la perdita, ma resta il fatto che smobilizzando oggi l’investimento lo si farebbe in perdita. 

Perdita del 3,9% per chi ha investito nel Btp decennale 

E' andata decisamente peggio a chi detiene un Btp decennale (con scadenza 1 agosto 2035) emesso lo scorso gennaio nella prima asta dell'anno. In questo caso il prezzo in poche sedute ha ceduto il 3,9%. Chi ha investito 100 mila euro si ritrova con una perdita di ben 3900 euro, che diventano 390 a fronte di un investimento di soli 10 mila euro. In questo caso per poter riscattare l'intero valore del capitale bisogna aspettare la scadenza nel 2035, ovvero dieci anni, oppure sperare in una ripresa delle quotazioni nei prossimi mesi o anni. 

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   
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Michael Pontrelli

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