Le obbligazioni perpetue o irredimibili, spieghiamo come funzionano esattamente
Dopo l'avvento della pandemia abbiamo sentito parlare dei Btp irredimibili, titoli di Stato perpetui cioè senza scadenza. Cerchiamo di capire, oltre alla loro struttura, perché si è tornati a parlarne.

Il Covid-19 ha portato molti cambaimenti nelle nostre vite, anche in finanza.
Abbiamo sentito parlare di Btp irredimibili, non sono altro che obbligazioni perpetue cioè senza scadenza.
Spieghiamo come funzionano esattamente e perché sono tornate come argomento in questo periodo legato alla pandemia.
Le obbligazioni irredimibili sono obbligazioni, generalmente a tasso variabile, che non presentano una scadenza.
Il risparmiatore incassa una cedola perpetua e può rivendere i titoli sul mercato, in base alla quotazione in quel momento.
Definiti anche come titoli ibridi, in quanto non presentando una scadenza, assomigliano ad un’azione, la cedola d’interessi riprende il mondo delle obbligazioni.
In Italia questo tipo di strumento è stato utilizzato per finanziare la guerra in Etiopia, si chiamava Rendita Italiana, poi il titolo è stato rimborsato negli anni’90.
Troviamo questo tipo di obbligazioni anche all’interno di un panorama ristretto di società private, di settori diversi.
Quindi uno strumento utilizzato da Stati oppure da società, per la realizzazione di importanti spese da diluire in un arco di tempo lunghissimo.
Presenta caratteristiche interessanti, in quanto tassi d’interesse più alti però con un più alto grado di rischio dovuto alla non scadenza del titolo. Il rimborso del titolo rientra nelle clausole che l’emittente può stabilire e attuare in momenti che vengono stabiliti dall’emittente stesso.
In caso di default della società questa tipologia rientra tra quelli con più rischio e che vengono rimborsati per ultimi, come le obbligazioni subordinate.
Tipologia di viene acquistata da investitori istituzionali o professionali, il che significa con una elevata conoscenza finanziaria per capire la reale struttura e i rischi.
Ma perché in questo periodo, causa pandemia e aumento del debito pubblico, si è tornati a parlare di una possibile emissione di Btp irredimibili?
Uno dei primi aspetti riguarda il debito pubblico, queste emissioni non rientrerebbero nel conteggio generale del debito pubblico.
Quindi un prestito che a tutti gli effetti andrebbe a migliorare la patrimonialità e la solidità del nostro paese, con riflessi positivi sullo spread, sul nostro disavanzo e allungando la scadenza del nostro debito.
Per disavanzo pubblico significa che le spese pubbliche sono superiori alle entrate, mettendo a rischio la sostenibilità delle finanze pubbliche.
Il debito pubblico si forma nel tempo con l’emissione di titoli di Stato che servono per finanziarie il disavanzo precedentemente citato.
Il presidente della Consob, Paolo Savona, in merito alla sottoscrizione di titoli di Stato perpetui ha dichiarato un po' di tempo fà:
“Emettere titoli irredimibili sarebbe, quindi, una scelta dai contenuti democratici più significativi perché, se sottoscritti, limiterebbero i rischi per il futuro del Paese e, di conseguenza, gli oneri sulle generazioni future, quelle già in formazione e quelle che verranno”.
Indipendentemente da quella che potrebbe essere una decisione se emettere o meno dei Btp perpetui, per migliorare il nostro debito, è certo che non possiamo continuare con questo aumento costante.
Un cambiamento di rotta dobbiamo obbligatoriamente affrontarlo.
La citazione di oggi è la seguente:
"Wall Street non cambia mai, cambiano le tasche, cambiano le azioni, ma non Wall Street. Perché la natura umana non cambia mai."
Jesse Livermore
Rendiamo la finanza amichevole, vi aspetto.
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