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C’è già la data per il default degli Usa: effetti economici devastanti per tutti

Per la banca giapponese Nomura l’ora X scatterebbe il 15 giugno

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C’è già la data per il default degli Usa: effetti economici devastanti per tutti

Anche i giapponesi temono un eventuale fallimento degli Stati Uniti. Nomura, una delle più importanti banche nipponiche, ha ammonito che il Tesoro americano esaurirà le sue risorse finanziarie nella prima metà di giugno. Dunque per il default della più importante economia del mondo non bisogna attendere molto se a Washington non dovesse trovarsi un accordo sull’innalzamento del tetto sul debito
FONDI DEL TESORO USA SUFFICIENTI FINO AL 15 GIUGNO
“La nostra stima giornaliera di monitoraggio del deficit fiscale, un’approssimazione del fabbisogno finanziario per ogni mese, suggerisce che il fabbisogno totale di finanziamento del governo fino al 15 giugno, quando il pagamento delle tasse trimestrali fornirà ulteriori fondi, probabilmente supererà la liquidità e le misure straordinarie a disposizione del Tesoro statunitense” ha spiegato Nomura nel suo report.
IL DEFAULT POTREBBE SCATTARE ANCHE PRIMA
“Nella sua ultima dichiarazione ufficiale al Congresso, la Segretaria al Tesoro Janet Yellen ha affermato che il Tesoro probabilmente non sarà più in grado di pagare tutti i suoi obblighi a partire dal 1° giugno, tuttavia, con l’avvicinarsi della data X, ci aspettiamo che il Tesoro aggiorni le sue proiezioni. Riteniamo che la definizione della data X da parte del Tesoro possa essere diversa da quella che la maggior parte degli operatori di mercato ritiene” ha spiegato la banca giapponese.
EFFETTI DEVASTANTI SU DISOCCUPAZIONE E PIL
Nomura ha fatto il punto anche sugli effetti del crack finanziario. “Il Council of Economic Analysis (CEA) ha stimato che un default a breve termine ridurrebbe i posti di lavoro di mezzo milione, appesantirebbe la crescita del PIL reale annualizzato di 0,6 punti percentuali e farebbe salire il tasso di disoccupazione di 0,3 punti percentuali. Nel caso di un default prolungato la CEA prevede un aumento del tasso di disoccupazione di 5 punti percentuali e un calo della crescita del PIL reale annualizzato di 6,1 punti percentuali”.
UNA PROVA IMBARAZZANTE PER LA PRIMA POTENZA DEL MONDO
Disoccupazione in rialzo di 5% percentuali e calo del PIL del 6,1%, sono ipotesi drammatiche che scatenerebbero inevitabilmente una pesante e drammatica recessione su scala mondiale. Ancora una volta il mondo resta con il fiato sospeso nella speranza che a Washington prevalga il buon senso. Una situazione decisamente imbarazzante per la prima potenza mondiale che aspira ad estendere il suo dominio anche negli anni avvenire.

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