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Christine Lagarde sta sbagliando politica sui tassi? I dubbi dopo i dati sul Pil dell’Eurozona

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   
Christine Lagarde sta sbagliando politica sui tassi? I dubbi dopo i dati sul Pil dell’Eurozona
Christine Lagarde (foto Ansa)

Secondo i dati rilevati da Eurostat, nel terzo trimestre del 2023 il Pil dell'Eurozona è diminuito dello 0,1% ed è rimasto stabile nell'Unione Europea rispetto al trimestre precedente. Nel secondo trimestre del 2023, il Pil era cresciuto dello 0,2% nell'Eurozona ed era rimasto stabile nella UE. Dunque un passo indietro che conferma i timori sulle difficoltà dell’economia del Vecchio Continente.  

Andamento del PIL dell'Eurozona su base trimestrale

Il quadro è ancor più deprimente se i dati europei vengono confrontati con quelli degli Stati Uniti dove nel terzo trimestre il Pil è aumentato dell’1,2% rispetto al trimestre precedente, in accelerazione rispetto al +0,5% del secondo trimestre.

L’Europa rischia di avvitarsi in una crisi economica dalle conseguenze imponderabili. Il prezzo da pagare per il repentino rialzo dei tassi di interesse operato dalla Bce  nel tentativo di combattere l’inflazione. A partire da luglio 2022 ben 10 rialzi che hanno portato il costo del denaro da zero al 4,5%, il livello più alto degli ultimi 22 anni.

A patire la stretta monetaria sono tutte le principali economie del continente, compresa la locomotiva tedesca che nel terzo trimestre ha registrato anch’essa una flessione del Pil dello 0,1%. L’economia italiana e ferma e anche quella francese è anemica.

La stretta monetaria ha portato i risultati sperati con il tasso di inflazione annuale dell’Eurozona sceso ad ottobre al 2,9% dal +4,3% di settembre. Non è ancora il +2% voluto da Francoforte ma non c’è dubbio che l’emergenza dei mesi passati, con l’inflazione addirittura in doppia cifra, sembra essere alle spalle.

Andamento dell'inflazione nell'Eurozona su base annuale

Eppure pochi giorni fa Christine Lagarde, è stata categorica: i tassi di interesse ai livelli attuali domeranno l’inflazione. Per la presidente della Bce la lotta contro la corsa dei prezzi non è stata ancora vinta. Le sue parole sono state una doccia fredda per chi sperava nella fine della stretta monetaria e in un calo del costo del denaro già nel breve periodo.

Di fronte alle evidenti difficoltà dell’economia europea il rigore della Banca centrale europea è giustificato? Probabilmente no. Spingere l’Europa in recessione per limare ancora qualche punto di inflazione potrebbe essere un azzardo molto pericoloso e un prezzo troppo caro da pagare.

 

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   
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