Non ci sono state sorprese. La Banca centrale europea ha tagliato i tassi di interesse di un quarto di punto percentuale (0,25%) come previsto dai mercati. La notizia era attesa con ansia da tutti coloro che pagano un mutuo a tasso variabile per il livello dei tassi incide sull'importo della rata. Secondo le stime di Facile.it il beneficio di questa sforbiciata dovrebbe aggirarsi mediamente sui 18 euro a rata che (sempre in termini medi) dovrebbe passare da 747 a 729 euro.
Quello di domani sarà l’unico taglio della BCE o ce ne saranno altri? Rispondere non è semplice. L’inflazione è calata rispetto al passato ma l’ultimo dato di maggio è stato deludente. Il tasso annuale è risalito al 2,6% dal 2,4% di aprile (vedere grafico di sotto).
Secondo alcuni analisti il rialzo di maggio metterebbe in discussione gli altri tagli attesi precedentemente. Tradotto in altri termini: darebbe forza ai falchi del Nord Europa che si oppongono al ribasso del costo del denaro invocato dalle Colombe del Sud Europa.
Se però facciamo l’ipotesi che il dato dell’inflazione di maggio sia solo un incidente di percorso, allora ci si può aspettare altri due tagli nel corso del 2024 (per un numero complessivo di 3 ritocchi al ribasso) e una discesa del costo del denaro di 75 punti base ovvero dello 0,75%. In questo caso secondo le stime di Facile.it il beneficio sulle rate dei mutui salirebbe a 55 euro con una rata in contrazione a 692 euro.
Per capire cosa accadrà nei prossimi mesi sarà dunque importante tenere d’occhio l’andamento dei dati economici (in particolare quelli sull'inflazione) e l’evoluzione dello scontro politico in atto all’interno della Bce, tra i rigoristi del Nord Europa (guidati dalla Germania) e il fronte del Sud (guidato da Francia e Italia).