Riforma delle pensioni, spunta l'ipotesi Quota 41 ma c'è poco da festeggiare
Il nodo pensioni sarà al centro della prossima Manovra di Bilancio. Sul tavolo il passaggio da Quota 103 a Quota 41, fortemente voluto dalla Lega. L’operazione non è però scontata perché come sempre mancano le risorse e potrebbe essere fatta solo restringendo la platea dei potenziali beneficiari.
Tra le ipotesi allo studio dei tecnici del ministero dell'Economia la più accreditata è quello di affiancare un secondo requisito a quello dei 41 anni di contributi: aver versato almeno 12 mesi di contributi prima dei 19 anni di età.
Tradotto in termini più semplici: la nuova riforma avvantaggerebbe solo chi ha cominciato a lavorare in giovanissima età (anche da minorenne). Al momento non esistono ancora numeri certi sul numero dei potenziali beneficiari e dunque sui risparmi rispetto al varo di Quota 41 senza nessun requisito.
Chi aspira alla pensione non deve per farsi troppe illusioni perché il Governo difficilmente tornerà indietro dalla stretta decisa con la Manovra per il 2024. Stretta che ha penalizzato Quota 103 (ovvero pensione possibile a 62 anni con 41 di contributi) con il calcolo dell’assegno interamente con sistema contributivo. Sistema che determina un pesante taglio dell’assegno (dal 15 al 30%). Questa stretta ha fatto crollare le domane di prepensionamento rispetto allo standard di 67 anni.
Il passaggio a Quota 41 difficilmente porterebbe a una revisione delle modalità di calcolo dell’assegno ovvero resterebbe il calcolo interamente contributivo. Il suo superamento è impossibile perché è importante ricordare che l’Unione Europea ha avviato una procedura di infrazione sui conti pubblici italiani e questa volta bisognerà dunque fare i conti con Bruxelles.
L’ennesima riforma delle pensioni sarà dunque molto probabilmente la classica operazione buona più per essere spesa a scopi propagandistici che non per agevolare l’uscita dal lavoro dei lavoratori non più giovanissimi. Una bandierina da sventolare nei talk show televisivi che in realtà non cambia di una virgola la realtà dei fatti: nel nostro Paese andare in pensione è terribilmente difficile.