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Rialzi e timori: il 2025 dei mercati inizia sotto la minaccia dell'AI Craze

Gli analisti delle grandi banche d’affari prevedono un nuovo anno positivo per le Borse, ma molti indicatori suggeriscono che la corsa degli ultimi anni, alimentata dall’intelligenza artificiale, potrebbe essere stata eccessiva

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   
Rialzi e timori: il 2025 dei mercati inizia sotto la minaccia dell'AI Craze

Il 2025 non si annuncia un anno semplice per i mercati azionari nonostante la maggior parte degli analisti preveda un nuovo rialzo delle quotazioni grazie all'effetto Trump, ovvero al varo di politiche economiche espansive favorevoli alle aziende. Il timore di molti investitori è che il mercato possa essere alle prese con una nuova bolla speculativa, che ha già un nome: AI Crazeovvero la mania dell'intelligenza artificiale.

LE PREVISIONI DELLA GRANDI BACHE D'AFFARI 
Goldman Sachs vede l’indice S&P 500 (il più importante indice di Borsa americano e del mondo intero) a 6500 punti (con un progresso del 10,5% rispetto ai 5881 punti di fine 2024). Ancora più ottimisti gli analisti di UBS (6600 punti), Bank of America (6666 punti), Deutsche Bank (7000 punti) e Morgan Stanley che addirittura si spinge fino a 7400 punti (+25,8% rispetto a fine 2024). La stessa Morgan Stanley però ha presentato altri due scenari, uno intermedio a 6500 punti e uno ribassista a 4600 punti, con una correzione di ben 21,8% punti percentuali rispetto alla chiusura dell’anno appena archiviato. Quest'ultima previsione conferma che anche a Wall Street il timore dell'AI Craze è ben presente. 

LA CORSA DEGLI INDICI TRAINATA DALLE BIG 8 
Lo S&P 500 ha chiuso il 2024 con un progresso del 23,3%. E’ stato il suo secondo anno consecutivo con una crescita superiore al 20%. L'ultima volta che ha avuto guadagni annuali consecutivi così grandi è stato nel 1998 ovvero in piena bolla dot.com. Ancor meglio ha fatto il Nasdaq perché la corsa degli indici è stata guidata dalle azioni delle grandi aziende tecnologiche, le famose big 7 che ora sono diventate le big 8: Apple, Microsoft, Amazon, Alphabet (la società madre di Google), Meta (precedentemente Facebook), Nvidia e Tesla. All’elenco si è aggiunta recentemente Broadcom. Ognuna vale almeno mille miliardi di dollari di capitalizzazione, ovvero più dell’intera Borsa italiana che non arriva a 900 miliardi di dollari.

NON SOLO NVIDIA MA ANCHE BROADCOM 
La protagonista assoluta è stata Nvidia, l’azienda che produce i chip utilizzati dall’intelligenza artificiale. In un anno è cresciuta del 186%, in tre anni del 449%. Ora vale ben 3670 miliardi di dollari, più grande di lei c’è solamente Apple che ne vale 3703. Broadcom, l’ultima entrata nel club delle aziende esclusive da almeno 1000 miliardi di capitalizzazione, produce anch’essa chip per l’IA.

SHILLER PE RATIO AI MASSIMI 
Ad alimentare il timore che il mercato sia alle prese con una nuova bolla finanziaria contribuiscono alcuni indicatori ritenuti fondamentali dagli analisti. Lo Shiller PE Ratio (una misura di quanto siano care le azioni) vale 37,96. Un valore più alto si è avuto solamente a fine 1999, poco prima dello scoppio della bolla dot.com. Un valore simile si è avuto nel novembre del 2021, poco prima della correzione dei mercati del 2022.

BUFFETT ACCUMULA LIQUIDITA' 
C’è poi un altro dato che crea preoccupazione: il Buffett indicator, che misura il valore della Borsa rispetto a quello dell’economia reale. L'indicatore ha sfondato quota 200%, il livello più elevato mai registrato nella storia. E secondo molti osservatori non è un caso che Warren Buffett, l’investitore più celebre del mondo e padre dell'indicatore, da tempo stia accumulando liquidità anziché investire nel mercato azionario.

LE REGOLE D'ORO DI BOB FARRELL
A spingere verso la prudenza ci sono poi alcune regole dei mercati finanziari che possono essere violate nel breve termine ma non nel lungo termine. Queste “leggi” sono state sintetizzate da una leggenda di Wall Street, Bob Farrell che ha individuato 10 regole d'oro che ogni investitore dovrebbe sempre tenere a mente. Quelle che maggiormente riguardano il momento attuale dei mercati sono le prime tre: (1) i mercati tendono a tornare alla media (prezzo medio) nel tempo (2) gli eccessi in una direzione porteranno a un eccesso opposto nell’altra direzione (3) non esistono nuove epoche: gli eccessi non sono mai permanenti.

Un monito chiaro e forte: se i mercati sono davvero in bolla a causa della mania sull’intelligenza artificiale, allora inevitabilmente ci sarà un prezzo da pagare nei prossimi mesi.

 

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   
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