Tiscali.it
SEGUICI

Nella sfida tra Harris e Trump si conosce già un vincitore e il mondo intero incomincia a tremare

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   
Nella sfida tra Harris e Trump si conosce già un vincitore e il mondo intero incomincia a tremare
Il bacio fake tra Donald Trump e Kamala Harris creato con l'intelligenza artificiale

Le agende politiche di Kamala Harris e Donald Trump non hanno niente in comune. Sono due interpretazioni diametralmente opposte dell’economia e della società. Ma condividono comunque un elemento: l’elevato costo delle misure previste, che farà ulteriormente lievitare il debito pubblico americano. Indebitamento che si annuncia dunque come il vero vincitore delle elezioni e che per la prima volta nella storia recente getta ombre sulla solidità finanziara della principale potenza economica del mondo. 

IL PROGRAMMA DI TRUMP: DEREGULATION, SGRAVI FISCALI E DAZI 
Il programma di Trump è un mix impressionante di deregulation e sgravi fiscali senza copertura. Per quanto riguarda la deregolamentazione a beneficiarne sarà soprattutto il settore energetico. Il candidato repubblicano è notoriamente insensibile alla questione climatica e punta ad aumentare la produzione di energie fossili tradizionali. Secondo Trump questo consentirebbe un calo dei costi energetici e dunque un calo dei costi di produzione, con effetti positivi sul fronte dell’inflazione. Gli sgravi fiscali ancora una volta andrebbero a vantaggio delle classi sociali più ricche e delle aziende, nel pieno rispetto della trickle down economics ovvero dell’economia della goccia, l'idea secondo cui i benefici fiscali ai piani alti della società sgocciolano successivamente verso i livelli inferiori. Il mix di deregulation e sgravi fiscali è poi accompagnato dal marchio di fabbrica dell’American First trumpiano: un nuovo tsunami di dazi che colpirebbero tutte le importazioni con aliquote che andrebbero dal 10% al 60%. Nel mirino non solo la Cina ma anche l’Europa che secondo l’ex presidente di avvantaggia scorrettamente della generosità americana.

Il PROGRAMMA DI HARRIS: AIUTI ALLE CLASSI SOCIALI PIU' IN DIFFICOLTA' 
L’agenda politica di Kamala Harris si muove su linee profondamente diverse. La candidata democratica è consapevole che questa volta le classi medie non possono essere lasciate indietro come accaduto negli ultimi anni. Per rimediare agli errori del passato punta sul calmieramento dei prezzi, in particolare degli alimentari, delle abitazioni e della sanità. A queste misure si aggiungerebbero sgravi fiscali pensati appositamente per le famiglie più bisognose. Per fermare la corsa dei prezzi Harris è intenzionata a dichiarare guerra ai monopoli e ai cartelli. Sul fronte abitativo si prevedono incentivi per la costruzione di milioni di case a basso costo e interventi per calmierare gli affitti, con giri di vite sulle grandi concentrazioni immobiliari. Per quanto riguarda le tasse Harris non intende aumentarle sotto i 400 mila dollari annui, ma la mannaia dovrebbe abbattersi sui redditi più ricchi e sulle grandi aziende. Sul commercio internazionale, infine, la candidata democratica vuole seguire la scia di Biden con dazi mirati contro la Cina, ma solamente in settori considerati strategici.

DUE AGENDE DIVERSE MA ENTRAMBE POPULISTE 
Trump dunque si affida come sempre al miracolo della mano invisibile liberista, ovvero a un ulteriore rilancio dell’economia che porta benefici per tutti: cittadini e casse pubbliche. Harris punta invece a ricucire il rapporto del partito democratico con le classi sociali più in difficoltà con politiche che più che sul rilancio della crescita economica (che in America non manca mai) puntano sulla correzione delle evidenti disuguaglianze del sistema a stelle e strisce. Di coperture delle spese però nessun parla, e questo è ciò che ha spinto molti osservatori a definire populiste le agende di entrambi i candidati alla presidenza.

IL DETERIORAMENTO DEI CONTI PUBBLICI AMERICANI
Nel 2017 il rapporto percentuale debito/Pil americano era del 104%, oggi è superiore al 122%. Il debito è lievitato nel 2020 a causa della pandemia Covid ma superata l’emergenza l’amministrazione americana, guidata da Joe Biden, ha proseguito a spendere nonostante la ripresa dell’economia. Il 2023 si è chiuso con un deficit pubblico del 6,3%, livello altissimo e per molti economisti non giustificato. 

IL PESO DEGLI INTERESSI SUL DEBITO PUBBLICO 
La crescita del debito pubblico e il rialzo dei tassi di interesse operato dalla Federal Reserve per contrastare l’inflazione, hanno fatto lievitare gli oneri sul debito, ovvero gli interessi che il Tesoro USA deve pagare sui titoli di Stato. Secondo quanto riportato da Bloomberg News, gli interessi sul debito federale annualizzati hanno raggiunto quota 1.000 miliardi di dollari a fine ottobre 2023. E secondo alcune previsioni, senza un cambio di rotta potrebbero addirittura schizzare a quota 3 mila miliardi nel 2027.

IL RESTO DEL MONDO GUARDA AGLI STATI UNITI CON IL FIATO SOSPESO 
Per la prima volta nella storia moderna, la più importante economia del mondo ha un problema di finanza pubblica perché è evidente che oneri sul debito così alti non sono sostenibili. Il presidente della FED, Jerome Powell, ha finalmente aperto a un taglio del costo del denaro che dovrebbe far ridurre il costo di rifinanziamento del nuovo debito, ma è evidente che un neo presidente “spendaccione” potrebbe essere fonte di forte instabilità economica e finanziaria nei prossimi anni, non solo negli Stati Uniti ma nel mondo intero. 

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   
I più recenti
Taglio dei tassi della BCE: ecco chi guadagna e chi invece perde soldi
Taglio dei tassi della BCE: ecco chi guadagna e chi invece perde soldi
Meglio investire in Btp o nel mattone? I risultati di uno studio fanno chiarezza
Meglio investire in Btp o nel mattone? I risultati di uno studio fanno chiarezza
Nel mondo finanziario la truffa del vishing ora fa paura: cosa è e come ci si difende
Nel mondo finanziario la truffa del vishing ora fa paura: cosa è e come ci si difende
Quali prospettive per il mercato azionario? Le previsioni delle banche di Wall Street
Quali prospettive per il mercato azionario? Le previsioni delle banche di Wall Street
Le Rubriche

Michael Pontrelli

Giornalista professionista ha iniziato a lavorare nei nuovi media digitali nel...

Stefano Loffredo

Cagliaritano, laureato in Economia e commercio con Dottorato di ricerca in...

Alice Bellante

Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali alla LUISS Guido Carli...

La Finanza Amichevole

Il progetto "La finanza amichevole" nasce da un'idea di Alessandro Fatichi per...

eNews

Notizie e riflessioni sul mondo degli investimenti