Mutui sulla casa, l’aumento dei tassi della Bce è una batosta: ecco come limitare i danni
I ripetuti rincari dei tassi operati da Francoforte per contenere l’inflazione stanno facendo lievitare i costi

La lotta all’inflazione e il continuo rialzo dei tassi da parte della Banca centrale europea ha fatto lievitare al 3,75% il costo del denaro nell’Eurozona. Una buona notizia per i lavoratori dipendenti con reddito fisso, decisamente negativa invece per chi ha sottoscritto un contratto di mutuo a tasso variabile e per chi ha intenzione di stipularne uno a tasso fisso.
Chi ha fatto alcuni calcoli per capire cosa sta succedendo è l’associazione Altroconsumo. Per quanto riguarda la sottoscrizione di nuovi mutui a tasso fisso, l’IRS, il parametro di riferimento per valutare il costo, ha già triplicato il suo valore rispetto ad inizio 2022.
Considerando che le banche non erogano mutui con rate superiori al 33% delle entrate mensili del richiedente, è evidente che l’aumento dell’IRS rende molto più difficile l’ottenimento di un mutuo a tasso fisso.
Cosa fare per risolvere il problema? Una soluzione potrebbe essere quella di allungare la durata oppure scegliere un mutuo variabile che tuttavia, come noto, è più rischioso. Altra soluzione un mutuo a tasso misto ovvero un mutuo variabile con un paracadute che fa sì che la rata non cresca più di tanto.
Altroconsumo si è anche occupata dei mutui variabili che prevedono la ridefinizione periodica della rata (di solito ogni mese). L’importo è dato dalla somma dello spread (che resta sempre lo stesso) con l’Euribor del periodo di riferimento. Questo significa che se l’Euribor cresce di conseguenza lo fa anche la rata e l’Euribor è fortemente influenzato dal tasso di riferimento della Bce.
Cosa fare in questo caso per limitare i danni sui mutui già sottoscritti? La via d’uscita migliore è quella della surroga ovvero passare a un tasso fisso o a un tasso misto. Operazione che limita il rischio derivante da ulteriori aumenti del costo del denaro ma che ovviamente non elimina il rincaro della rata già avvenuto per effetto della politica ristrettiva della Bce degli ultimi mesi.