La situazione previdenziale in Italia, i diversi tipi di prestazioni, i tre pilastri e la sostenibilità del sistema

Un argomento che riguarda ognuno di noi: le pensioni. Può reggere il sistema arrivati a questo punto e il ruolo fondamentale della previdenza complementare per il futuro. A che punto siamo e quali sono le prospettive.

La situazione previdenziale in Italia

Un argomento che riguarda ognuno di noi: le pensioni. A che punto siamo e quali sono le prospettive e il ruolo fondamentale della previdenza complementare per il futuro.

Riepiloghiamo gli aspetti principali.

In Italia, il sistema previdenziale è gestito principalmente dall'INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale), un ente pubblico che si occupa di fornire prestazioni pensionistiche e assistenziali ai lavoratori dipendenti e autonomi, ai pensionati e alle loro famiglie.

Il ruolo dello Stato nella fornitura di prestazioni pensionistiche è centrale: esso stabilisce le regole per l'accesso alle prestazioni, le modalità di calcolo delle pensioni e il livello di finanziamento del sistema. Inoltre, lo Stato svolge un ruolo di garante della sostenibilità finanziaria del sistema, attraverso il controllo delle entrate e delle uscite.

È finanziato principalmente attraverso i contributi previdenziali versati dai lavoratori e dalle imprese. In particolare, i lavoratori dipendenti e i lavoratori autonomi devono versare una percentuale del loro reddito al sistema previdenziale, mentre le imprese versano un contributo per ciascun dipendente.

Il sistema previdenziale italiano offre diversi tipi di prestazioni, tra cui:

- Pensione di vecchiaia: è la prestazione erogata ai lavoratori che hanno raggiunto l'età pensionabile e hanno maturato i requisiti contributivi previsti dalla legge. Il calcolo della pensione di vecchiaia si basa sulla contribuzione versata dal lavoratore e sui parametri previsti dalla legge. Dal 2023, sarà possibile andare in pensione di vecchiaia con almeno 20 anni di contributi e 67 anni di età. Tuttavia, il requisito anagrafico rimarrà invariato fino al 31 dicembre 2024 a causa della pandemia che ha causato un aumento della mortalità e ha reso nulli i due adeguamenti previsti per il 1° gennaio 2021 e il 1° gennaio 2023.

- Pensione anticipata: è una prestazione erogata ai lavoratori che hanno raggiunto l'età di 41 anni di contributi e che hanno maturato i requisiti contributivi previsti dalla legge. Per il solo anno 2023 sarà possibile accedere in anticipo alla pensione se si soddisfano contemporaneamente due requisiti: 41 anni di anzianità contributiva e un'età anagrafica di almeno 62 anni. Questa opzione è chiamata "Quota 103".

- Pensione di invalidità: è una prestazione erogata ai lavoratori che sono stati colpiti da una malattia o da un infortunio che ha ridotto la loro capacità lavorativa. Il calcolo della pensione di invalidità si basa sulla percentuale di riduzione della capacità lavorativa.

- Pensione di reversibilità: è una prestazione erogata ai coniugi o ai familiari dei pensionati deceduti. Il calcolo della pensione di reversibilità si basa sulla percentuale di pensione che il pensionato deceduto aveva maturato.

- Altre prestazioni: il sistema previdenziale italiano prevede anche altre prestazioni, come il congedo parentale, il trattamento di fine rapporto, la cassa integrazione guadagni, il fondo di garanzia per i lavoratori licenziati.

È importante sottolineare che il sistema previdenziale italiano ha subito diversi cambiamenti negli ultimi anni, sono stati introdotti nuovi requisiti contributivi per accedere alle pensioni e sono state previste misure di incentivazione alla permanenza nel mercato del lavoro.

Negli ultimi anni, l'età pensionabile in Italia è stata oggetto di una serie di riforme che hanno previsto un aumento graduale per i lavoratori.

Le ragioni di questo aumento sono legate principalmente alla sostenibilità finanziaria del sistema previdenziale. L'aumento dell'età pensionabile è stato introdotto per far fronte alla crescente spesa previdenziale, dovuta alla diminuzione della popolazione attiva e all'aumento della sua longevità. L'aumento dell'età pensionabile è stato visto come un modo per incentivare la permanenza dei lavoratori nel mercato del lavoro, in linea con le politiche dell'Unione Europea.

Gli effetti di questo aumento sui lavoratori italiani sono stati controversi. Da un lato, l'aumento dell'età pensionabile ha permesso di garantire la sostenibilità finanziaria del sistema previdenziale e di incentivare la permanenza dei lavoratori nel mercato del lavoro. Dall'altro lato, molti lavoratori hanno visto l'aumento dell'età pensionabile come un rallentamento del processo di uscita dal lavoro, con conseguente prolungamento della vita lavorativa e difficoltà nell'accesso alle pensioni.

In particolare, l'aumento dell'età pensionabile ha avuto un impatto significativo sui lavoratori che si trovano in condizioni di lavoro precario o che svolgono lavori faticosi e usuranti, come ad esempio i lavoratori dell'edilizia o dell'industria.

In sintesi, l'aumento dell'età pensionabile in Italia è stato introdotto per garantire la sostenibilità finanziaria del sistema previdenziale e incentivare la permanenza dei lavoratori nel mercato del lavoro. Tuttavia, ha avuto effetti differenziati sui lavoratori italiani, in base alle loro condizioni di lavoro e alle loro prospettive di reddito e di pensione.

Il nostro sistema previdenziale si basa su tre pilastri:

- Il primo pilastro è costituito dalla previdenza pubblica obbligatoria, che si articola in due settori: uno riservato ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, autonomi e collaboratori, gestito dall’INPS, mentre l’altro, destinato ai liberi professionisti, gestito dalle Casse Professionali.

- Il secondo pilastro è la previdenza complementare collettiva che si basa su un sistema di finanziamento a capitalizzazione e che viene erogata attraverso fondi pensione collettivi.

- Il terzo pilastro è la previdenza complementare individuale basata su un sistema di finanziamento a capitalizzazione e che viene erogata attraverso fondi pensione individuali.

La principale differenza tra i tre pilastri è il tipo di finanziamento utilizzato. Il primo si basa su un sistema di finanziamento a ripartizione mentre il secondo e il terzo pilastro si basano su un sistema di finanziamento a capitalizzazione. Il primo pilastro è obbligatorio per tutti i lavoratori mentre il secondo e il terzo sono volontari.

Adesso vediamo alcuni dati relativi all’anno 2022:

Secondo l'INPS, oltre il 55% delle pensioni pagate in Italia ha un importo inferiore a €750, con circa il 65% al di sotto di €1.000. L'importo medio mensile è di €1.359,53, con valori più elevati al Nord (€1.456,71).

Al 1° gennaio 2023 sono attive 17.718.685 pensioni, con un'età media di 74,1 anni e la distribuzione delle pensioni mostra una concentrazione nelle classi di reddito più basse, con il 43,1% delle 9.883.267 pensioni sotto i €750 che beneficiano di sostegno a basso reddito.

C'è un divario di genere significativo nei pagamenti delle pensioni, con gli uomini che hanno una percentuale inferiore di pensioni sotto i €750 (40,9%) rispetto alle donne (59,1%).

L’età media dei pensionati è di 74,1 anni, il 61,6% delle pensioni pagate nel 2022 sono per vecchiaia, il 7,6% per invalidità e il 30,8% per i superstiti.

Questi dati, insieme alla non crescita demografica e alla digitalizzazione delle professioni, fanno capire quanto sia importante iniziare prima possibile l’accantonamento attraverso forme di risparmio, finalizzate alla nostra pensione.

Sempre più complessa sarà la gestione, se non si cresce demograficamente, non ci sono persone che lavorano. Se non ci sono persone che lavorano, non si possono pagare le pensioni.

Oggi abbiamo 1,41 lavoratori attivi per ogni pensionato.

Oltre alle pensioni, dal serbatoio dell’INPS vengono prelevati la cassa integrazione, i contratti di solidarietà, la NASPI per la disoccupazione, il reddito di cittadinanza e altre voci.

Quindi, come possiamo pretendere che i cittadini, che hanno versato correttamente i propri contributi, possano avere delle pensioni decorose?

La citazione di oggi è la seguente:

“Insegui la tua passione, non la tua pensione.”
Denis Waitley

Rendiamo la finanza amichevole, vi aspetto.

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Riferimenti