La Legge di Bilancio cambia la busta paga degli italiani: chi guadagna e chi perde. I calcoli del Ministero dell’Economia
Buone notizie per chi avrà un reddito compreso tra 35 e 40 mila euro. Piccolo "regalo" anche a chi sta sotto i 25 mila euro. Stangata invece per chi sta sopra i 75 mila euro e non ha figli.
La Legge di Bilancio presentata dal governo ha immediatamente scatenato la corsa agli emendamenti ma le misure che impattano sui redditi da lavoro degli italiani dovrebbero restare invariate. Gli interventi importanti decisi dall’esecutivo sono due: taglio del cuneo e dell’Irpef e revisione delle detrazioni.
Per quanto riguarda il cuneo fiscale la soglia di reddito a cui si applica il taglio sale da 35mila a 40mila euro. Sull'Irpef c'è la stabilizzazione delle aliquote su tre scaglioni. Per quanto riguarda invece le detrazioni ci sarà una stretta per chi ha un reddito oltre i 75mila euro ma con vantaggi che crescono in base al numero dei figli.
Quale sarà l’impatto sulle baste paga di queste novità? Una risposta l’ha fornita il ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) che ha fatto le simulazioni del caso. I “fortunati” sono ovviamente coloro che hanno una retribuzione lorda annua compresa tra 35 e 40 mila euro. Questi lavoratori (secondo le stime circa 1,3 milioni) a partire dal prossimo primo gennaio usufruiranno del taglio del cuneo che in precedenza si applicava solamente sotto 35 mila euro. Secondo i calcoli del MEF il beneficio sarà di 1000 euro l’anno (circa 83 euro al mese) per chi prende 35 mila euro, di 687 euro l’anno (circa 57 euro al mese) per chi guadagna 38 mila euro e di 460 euro l’anno (circa 38 euro al mese) per chi ha un lordo di 40 mila euro.
Perché il beneficio scende all’aumentare del reddito? Perché il governo ha introdotto un decalage ovvero un meccanismo di riduzione graduale del bonus per evitare l’effetto gradino (cliff effect) che penalizzava i redditi dai 35 mila euro in su, creando di fatto un disincentivo al miglioramento economico. Il passaggio di soglia (da sotto a sopra 35 mila euro) paradossalmente diventava sconveniente. Con il decalage (riduzione graduale) questo effetto perverso viene eliminato.
Per le retribuzioni che stanno sotto i 35 mila euro non ci saranno sostanziali novità, visto che il taglio del cuneo c’era già nel 2024. Chi prende però meno di 25 mila euro avrà comunque un piccolo beneficio (119 euro annuo ovvero meno di 10 euro mese) dovuta a una variazione contabile ovvero a una variazione dei meccanismi di calcolo del bonus.
Ovviamente non cambia niente nemmeno per i redditi sopra i 40 mila euro (dato che questa è la soglia in cui si azzera il bonus) fino a 75 mila euro. Perché quest’ultimo dato (75 mila euro diventa uno spartiacque fondamentale? Perché è la soglia che fa scattare una riduzione delle detrazioni fiscali escluse quelle sanitarie. Secondo i calcoli del Ministero dell’Economia l’impatto medio sarà di circa 769 euro annuo per contribuente.
Il numero di lavoratori italiani che subiranno la sforbiciata delle detrazioni è pari a circa 1,3 milioni. Il governo punta a risparmiare più o meno 1 miliardo di euro. Il meccanismo previsto per limare le detrazioni prevede l’introduzione di un tetto massimo di 14 mila euro che scende a 8 mila euro per chi dichiara più di 100 mila euro. Questi limiti valgono solo però se si hanno 3 figli a carico. Per chi ne ha meno i tetti si abbassano fino a dimezzarsi per chi non ha figli a carico.