In attesa del nuovo big bang del bitcoin: cosa potrebbe scatenare un forte rialzo del prezzo
Fino ad ora solo una piccolissima minoranza è diventata ricca grazie alle criptovalute ma una decisione della Sec potrebbe ridare linfa alla corsa del bitcoin
Ogni epoca storica ha la sua corsa all’oro. Negli ultimi dieci anni l’oro si è digitalizzato è ha assunto la forma del bitcoin e delle altre criptovalute (oltre 20 mila secondo una stima del 2022). Bitcoin continua a dividere economisti e investitori. Per alcuni è solo una bolla speculativa (l’ennesima nella storia della finanza). Per altri invece ci troviamo di fronte a un nuovo asset finanziario destinato a rimanere e a incrementare il proprio valore nei prossimi anni. Al momento è difficile dire chi ha ragione. Solo il tempo lo consentirà. Tre cose si possono però già affermare con certezza: (1) bitcoin e le altre criptovalute sono estremamente volatili (2) moltissimi investitori (quelli che sono entrati nel settore tardi) hanno perso un mucchio di soldi (3) alcuni investitori (una piccola minoranza) sono davvero diventati ricchi.
IL CONTEGGIO DEI CRIPTO PAPERONI
Uno studio (il Crypto Wealth Report pubblicato da Henley & Partners) ha fornito indicazioni interessanti sulla consistenza numerica dei “cripto paperoni”. Nel mondo in questo momento esistono ben 425 milioni di persone che detengono bitcoin o un’altra criptovaluta. A fronte di un numero così grande, i milionari (ovvero chi possiede in criptovalute almeno 1 milione di dollari) sono circa 40 mila, meno dell’1% degli investitori totali. Numeri che smentiscono una narrazione molto diffusa qualche anno fa che indicava i bitcoin (e le altre criptovalute) come il modo più veloce per diventare milionari. Dati alla mano quelli che ci sono riusciti sono solo una piccolissima minoranza.
L'ALTALENA SUI MERCATI
Nell’autunno del 2021 bitcoin volava ai massimi storici oltre 60 mila dollari. Il 2022 è stato un anno nero. Le quotazioni sono crollate fino a 16 mila dollari e il settore è stato travolto da una serie di fallimenti e scandali. Su tutti il crack di FTX, il secondo exchange di criptovalute del mondo per importanza. La caduta di Sam Bankman-Fried, il fondatore di FTX, e soprattutto l'emergere delle sue discutibili e azzardate pratiche gestionali hanno alimentato i timori di un'implosione dell'intero settore. Bitcoin è però riuscito a superare i giorni più cupi e a recuperare parte delle perdite. Il bilancio del 2023 è positivo (+55%) e ora viaggia tra i 25 e i 26 mila dollari. Il massimo storico è lontano ma nel settore si respira un clima diverso per due motivi principali. Il primo è un dato oggettivo, il secondo una speranza che potrebbe essere prossima alla realizzazione.
LE CRIPTOVALUTE E LA GENERAZIONE Z
Il fatto oggettivo è che le criptovalute sono un investimento molto popolare tra i giovani investitori. Secondo un rapporto di due autorevoli istituzioni americane, negli Stati Uniti oltre la metà della generazione Z (età compresa tra i 18 anni e i 25 anni) ha già investito in bitcoin o in un’altra valuta digitale.
IL PRESSING PER FAR NASCERE GLI ETF BITCOIN
La speranza riguarda invece il varo del primo ETF Bitcoin spot, ovvero il varo di un fondo di investimento quotato sui mercati finanziari che investe direttamente nella regina delle criptovalute. La Sec (l'ente federale preposto alla vigilanza delle borse valori) è letteralmente sotto assedio. Tutte le più importanti società di investimenti del mondo (Blackrock, WisdomTree, Invesco Galaxy, Valkyrie, Bitwise, VanEck e Fidelity) hanno presentato una richiesta ufficiale per potere creare l’ETF. La Sec sta prendendo tempo e una decisione importante dovrebbe arrivare ad ottobre. Non sono pochi ad essere convinti che l’ente di vigilanza americano sarà costretto a dare il via libera.
L'ATTESA PER UN NUOVO BIG BANG DEL BITCOIN
Il varo di un ETF bitcoin spot potrebbe essere un nuovo big bang per le cripto perché faciliterebbe l’investimento e aprirebbe il mercato ad una platea molto vasta, ovvero a tutti quelli che al momento non si trovano a proprio agio con le complessità tecnologiche (e fiscali) che si devono affrontare per acquistare e detenere bitcoin. Secondo un sondaggio di Pew Research condotto lo scorso aprile, ben il 75% degli americani non si sente ancora sicuro nell’investire o fare trading di criptovalute. E’ evidente dunque che l’ingresso in campo di veri e propri colossi finanziari come Blackrock (la più grande società di investimento nel mondo con un patrimonio totale gestito di circa 10 mila miliardi) sarebbe un punto di svolta epocale, perché renderebbe accessibile a tutti l'acquisto di un asset che per sua natura è limitato/scarso dato che non si potranno minare (creare sulla blockchain) più di 21 milioni di bitcoin.
IL GIUDIZIO DI WARREN BUFFET SU BITCOIN
Basterà il via libera della Sec agli ETF Bitcoin spot per far volare verso i nuovi massimi il valore della criptovaluta? Alcuni ci credono, altri meno. E tra questi c’è Warren Buffett, il più grande investitore vivente. Ricordare le sue parole sul tema è sempre utile: “Se possedeste tutti i bitcoin in circolazione nel mondo e me li offriste a 25 dollari, non li comprerei. Perché non saprei cosa farmene. Il prezzo del bitcoin dipende dal fatto che il prossimo paghi più del precedente". Meccanismo che è alla base di tutte le speculazioni finanziarie della storia e che nel momento in cui si interrompe fa scoppiare la bolla degli asset privi di un valore intrinseco (com'è appunto il bitcoin).