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I dazi sono solo la punta dell'iceberg: l'analisi del guru di Wall Street che fa venire i brividi

Per il noto investitore Ray Dalio stiamo assistendo a un crollo degli ordini economici e geopolitici globali, a causa di condizioni che sono diventate insostenibili. Si tratta di un evento raro che capita solo una volta nella vita ma che è accaduto più volte nella storia

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   
I dazi sono solo la punta dell'iceberg: l'analisi del guru di Wall Street che fa venire i brividi
Ray Dalio

La guerra dei dazi scatenata da Trump ha fatto crollare i mercati azionari di tutto il mondo. Siamo di fronte a una crisi senza precedenti nella storia recente ed è difficile capire cosa stia davvero succedendo. Perché il neo presidente americano sta scatenando una guerra commerciale che a detta di tutti danneggia in primo luogo i consumatori americani? Una spiegazione l’ha data Ray Dalio, il fondatore di Bridgewater Associates, uno dei più grandi hedge fund al mondo, in un post pubblicato sui social.

Non commettere errore di concentrarsi solo sui dazi

Il noto finanziere ha chiarito che non bisogna commettere l'errore di concentrarsi esclusivamente sugli effetti immediati dei dazi, ignorando le cause che li hanno generati. Per il guru di Wall Street l'aspetto più significativo e cruciale da considerare è che stiamo assistendo a un crollo degli ordini economici e geopolitici. Un evento raro, che si verifica solo una volta nel corso di una vita, ma che è accaduto più volte nella storia in circostanze simili, ovvero quando le condizioni erano diventate insostenibili.

Crollo dell’ordine monetario ed economico globale

Il fondatore di Bridgewater Associates sostiene che l'ordine monetario ed economico globale sta crollando a causa dell'eccessivo debito e di tassi di crescita insostenibili. Questo squilibrio nasce da un lato dai debitori, come gli Stati Uniti, che prendono troppo denaro in prestito per sostenere i loro consumi, e dall'altro dai prestatori, come la Cina, che possiedono troppo debito e dipendono dalla vendita di beni ai debitori per sostenere la propria economia. Questo modello ha indebolito il settore manifatturiero americano e reso gli Stati Uniti dipendenti dalla Cina. Con la deglobalizzazione, questi squilibri dovranno essere corretti, portando a un cambiamento radicale nell'ordine monetario e con impatti significativi sui mercati finanziari e sull'economia globale.

Crollo dell’ordine politico interno degli Stati Uniti

Ray Dalio osserva che l'ordine politico interno americano sta crollando a causa delle enormi disuguaglianze in termini di istruzione, opportunità, produttività, reddito, ricchezza e valori condivisi, nonché dell'inefficacia dell'attuale sistema politico nel risolvere questi problemi. Queste disuguaglianze si manifestano nelle battaglie tra populisti di destra e di sinistra, che lottano per il potere e il controllo, cercando di prevalere a tutti i costi. Dalio evidenzia anche che, in situazioni simili, storicamente emergono forti leader autocratici, che rimuovono la democrazia e lo stato di diritto come barriere alla leadership autoritaria. L'attuale instabilità politica, secondo il noto investitore, sarà ulteriormente influenzata dalle problematiche nei mercati azionari e nell'economia, che potrebbero aggravare anche le tensioni politiche e geopolitiche.

Crollo dell’ordine geopolitico

Secondo Ray Dalio, infine, l'ordine geopolitico mondiale sta crollando perché l'era di una potenza dominante, rappresentata dagli Stati Uniti, che guidava l'ordine globale, è ormai conclusa. Il sistema multilaterale e cooperativo che gli Stati Uniti avevano instaurato sta cedendo il passo a un nuovo approccio unilaterale, basato sulle regole del potere. In questo nuovo contesto, pur rimanendo la maggiore potenza mondiale, gli Stati Uniti stanno adottando una strategia unilaterale improntata sul principio dell'"America first". Dalio osserva che questo cambiamento è già visibile nelle guerre commerciali, geopolitiche, tecnologiche e, in alcuni casi, militari, tutte alimentate dalla politica estera degli Stati Uniti.

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