DeepSeek affonda i titoli tecnologici americani. A picco Nvidia. E ora che succede?
Poche conseguenze per il momento a Piazza Affari dove la tecnologia ha un peso marginale

La notizia che la startup cinese DeepSeek è riuscita a creare un modello di intelligenza artificiale simile a quelli di OpenAI, ma a costi molto più bassi e senza utilizzare i chip di Nvidia, ha scatenato uno tsunami di vendite su gran parte dei titoli tecnologici americani, ed in particolare su quelli legati all’IA. Il Nasdaq ha chiuso la seduta con un calo del 3,07%, lo S&P500 ha invece ceduto l’1,46%. Bene invece l’indice Dow Jones (composto dai titoli industrial) con un rialzo dello 0,65%.
Nvidia lascia sul terreno quasi 600 miliardi di dollari
Le vendite hanno colpito in particolare Nvidia, il principale produttore mondiale di chip utilizzati dall’AI. La società guidata da Jenseng Huang è ha perso ben il 16,97%, bruciando circa 589 miliardi di dollari in capitalizzazione di mercato. Giusto per capire l’entità del “disastro” l’intera borsa italiana ha una capitalizzazione di mercato di circa 800 miliardi.
In ordine sparso le altre grandi aziende tecnologiche americane
Male anche Broadcom (anch’essa attiva nella produzione di chip per l’IA) con un tonfo del 17,40%. E le altre grandi aziende tecnologiche americane? Il quadro è misto. Le vendite hanno colpito duramente anche Alphabet (Google) (-4,2%), Microsoft (-2,14%) e Tesla (-2,32%). In controtendenza invece Apple (+3,18%), Amazon (+0,24%) e Meta (+1,91%).
Ci troviamo di fronte allo scoppio della bolla dell'AI?
Qualche osservatore sta già spiegando che ci troviamo di fronte allo scoppio della bolla dell’intelligenza artificiale. Nei mercati si starebbe dunque verificando una situazione analoga a quanto accaduto nel 2000 con lo scoppio della bolla delle dot.com. E’ davvero così? Dare una risposta è impossibile perché nessuno (nemmeno i più grandi investitori di Borsa) sono in grado di anticipare il futuro.
Due elementi da considerare per capire cosa sta succedendo
Si possono però dire almeno due cose importanti che possono aiutare a capire cosa sta succedendo. La prima è che, come abbiamo visto prima, le vendite si sono accanite solo su una parte dei grandi titoli tecnologici, e in particolare sui produttori di chip (Nvidia e Broadcom). La seconda è che proprio Nvidia e Broadcom hanno alle spalle mesi di fortissimi rialzi e che una correzione (ovvero un calo delle quotazioni) era atteso e invocato dal mercato. La notizia su DeepSeek potrebbe essere stato solo un pretesto (una giustificazione) per operare un salutare ridimensionamento delle quotazioni. L’uso del condizionale è d’obbligo. Le prossime sedute saranno fondamentali per capire se ci troviamo di fronte a un piccolo incidente di percorso o a una crisi dei titoli tecnologici paragonabile a quella del 2000.