Capire l’inflazione: cos’è il carrello della spesa e perché colpisce le persone più povere e non chi consuma di più
Le dinamiche dell’inflazione non sono sempre chiare ai cittadini e meritano una riflessione per capire meglio come la corsa dei prezzi impatta sulle nostre tasch

Quando si parla di inflazione si sente spesso nominare il “carrello della spesa”. Questo termine non va inteso in senso letterale, ma rappresenta un insieme di beni e servizi di consumo quotidiano utilizzati per misurare le variazioni dei prezzi. Il carrello della spesa include tipicamente prodotti alimentari, per l’igiene, per la casa e altri beni di prima necessità. È una parte dell’Indice dei prezzi al consumo e viene osservato con attenzione perché riflette più da vicino l’andamento dei costi che le famiglie sostengono nella vita di tutti i giorni.
Il carrello della spesa e l’Indice generale dei prezzi
L’Indice generale dei prezzi al consumo misura l’andamento medio dei prezzi di un paniere molto ampio di beni e servizi acquistati dalle famiglie. Questo paniere include non solo alimentari e prodotti di uso quotidiano, ma anche beni durevoli (come elettrodomestici e automobili), servizi (trasporti, sanità, istruzione, viaggi) e persino affitti. Il carrello della spesa rappresenta una sotto-categoria di questo indice, focalizzata sulle spese più frequenti e immediate. Quando si registra un aumento dei prezzi nel carrello della spesa, significa che l’inflazione sta colpendo direttamente il potere d'acquisto delle famiglie nel breve termine, anche se l’indice generale può restare stabile grazie ad altri componenti meno volatili o acquistati meno spesso.
Perché il carrello della spesa colpisce di più le persone povere
Quando aumentano i prezzi del carrello della spesa — cioè dei beni di prima necessità come alimentari, prodotti per l’igiene, energia e trasporti — l’impatto è particolarmente duro per le persone a basso reddito. Questo perché gran parte del loro bilancio familiare è assorbito proprio da queste spese essenziali, che non possono essere rimandate né sostituite facilmente. Al contrario, chi ha redditi più alti destina una quota minore del proprio reddito a questi beni, e può assorbire più facilmente i rincari. Inoltre, le famiglie povere hanno meno strumenti per difendersi dall’aumento dei prezzi: non possono acquistare in grandi quantità per risparmiare, non hanno accesso a prodotti alternativi di qualità, e spesso non hanno risparmi o investimenti da cui attingere. Per questo motivo, un aumento del carrello della spesa si traduce rapidamente in una perdita concreta del potere d’acquisto proprio per chi è più vulnerabile.